Sei pronto a fare un viaggio con la macchina del tempo? Un viaggio sensazionale, lungo tutta la storia dell’uomo? Si?
Allaccia le cinture allora e tuffati nel tempo alla scoperta delle tue origini e del tuo destino!
Il viaggio che ci appressiamo ad intraprendere è un viaggio attraverso la storia dell’umanità secondo la Bibbia. La Bibbia, la Parola di Dio, diventa dunque allo stesso tempo il nostro comandante, il nostro libro di bordo, la nostra bussola, la nostra mappa.
La fede, ossia la fiducia, che porremo in ciò che la Parola di Dio ci dirà, sarà il segreto per il buon successo del nostro viaggio.
“Così la fede viene dall’udire e l’udire si ha per mezzo della Parola di Cristo”
(Romani 10:17)
“..poiché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la Parola di Dio vivente e permanente”
(1^ Pietro 1:23)
Poiché la fede in Dio e creata ed è sostenuta esclusivamente dalla Parola di Dio, e indispensabile che ogni ragionamento ed ogni riflessione relativa a Dio ed al suo piano per l’uomo, venga rigorosamente confermata dalla sua Parola, la Bibbia. Per questo motivo, è estremamente importante che la lettura di questo studio avvenga unitamente alla lettura dei versetti a cui si riferiscono i numeri che troverai lungo il testo. I versetti corrispondenti sono in calce all’articolo.
Allo scopo di avere una visione più chiara di quanto si vuole comunicare, è comunque preferibile, leggere prima un intero capitolo senza interruzioni e successivamente rileggerlo soffermandosi sui versetti ai quali di volta in volta si farà riferimento.
“Il Signore vi benedica e vi guardi” (Numeri 6:24)
INTRODUZIONE
Da duemila anni, sopravvivendo a eresie, culture e filosofie di ogni genere, guerre, progresso tecnologico, ecc…; viene predicata in ogni parte del mondo, l’immutata ed immutabile buona notizia dell’Evangelo 1). Questo studio si prefigge lo scopo di annunciare, ancora una volta, tale buona notizia.
Nel corso dei secoli, l’Evangelo ha affascinato, illuminato, rivoluzionato e rinnovato le coscienze di milioni, anzi, miliardi, di uomini; i quali in molti casi hanno messo a repentaglio, quando non sacrificato, la propria vita, per seguire le orme perfette di colui che per primo lo ha annunciato, Gesù Cristo, il figlio di Dio.
La buona notizia dell’Evangelo, è un messaggio di liberazione e di salvezza per gli uomini, i quali, prigionieri di una natura insanabilmente maligna, sono irrimediabilmente condannati, ad un funesto destino futuro 2).
Quella descritta in questo studio, è la realtà delle cose, circa l’uomo ed il suo destino, attestata dalla Bibbia; realtà che ogni vero cristiano ha avuto la grazia di riconoscere ed accettare per fede come l’unica, assoluta ed inconfutabile verità. La storia dell’uomo è presentata nelle sezioni: Ieri – Oggi – Domani.
IERI
L’origine dell’uomo e la sua caduta
“Poi Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza…”
(Genesi 1:26)
Nel principio Iddio creò i cieli e la terra!
Questa è la frase d’apertura della Bibbia. Con questa semplice ma profonda affermazione, la Bibbia smentisce, subito, tutte le principali filosofie che gli uomini hanno proposto. (J.S. Baxter).
– “nel principio Dio” – smentisce l’ateismo che attesta che Dio non c’è;
– “nel principio Dio” (da solo) – smentisce il politeismo che afferma l’esistenza di molti dei;
– “nel principio Dio creò” – smentisce il fatalismo e la sua dottrina del caso;
– “nel principio Dio creò” – smentisce l’evoluzionismo e la sua dottrina di una continua evoluzione;
– “nel principio Dio creò cielo e terra” – smentisce il panteismo che identifica Dio con l’universo stesso.
– “nel principio Dio creò cielo e terra” – smentisce il materialismo che asserisce che la materia non è stata creata ma esiste eternamente.
La Bibbia è luce nelle tenebre! Essa apre in modo meraviglioso il suo discorso all’uomo, dichiarando, come prima cosa, la verità riguardo a Dio ed alla sua maestà, con una semplicità ed una autorità straordinaria.
La Bibbia dice che:
Dopo aver reso la terra un pianeta adatto allo sviluppo della vita, e dopo avere creato la fauna e la flora 3), Dio creò l’uomo.
È davvero interessante notare che, mentre gli animali e le piante, si formarono all’ordine di Dio: “Dio disse”, e fu direttamente la terra o l’acqua a formarli; l’uomo fu formato direttamente da Dio, ed a lui solo soffiò nelle narici un alito vitale. Questo mette in evidenza l’enorme differenza che vi è tra la natura dell’anima di una animale e quella di un uomo – l’animale ha un anima (Gen. 1:30) terrena, senza nessuna componente divina, e come tutte le cose terrene è destinata alla fine. L’uomo ha invece un anima che discende dall’intimo di Dio, dal suo soffio divino, e come tutto ciò che è divino, non cesserà mai di esistere.
Proprio questa sua natura differente, rende l’uomo ad immagine e somiglianza di Dio 4). L’uomo, in altre parole, è dotato di facoltà morali ed intellettive del tutto simili a quelle del suo Creatore. Tali facoltà gli consentono di capire, di avere emozioni, di essere libero di decidere, di ragionare ecc…., tutte cose sconosciute per qualsiasi altro essere vivente.
A motivo di queste facoltà, l’uomo era anche l’unico essere vivente in grado di avere la consapevolezza di se oltre che del suo Creatore.
Dio pose l’uomo sulla terra, non a casaccio, ma piantò apposta per lui un giardino meraviglioso, l’Eden, all’interno del quale fece spuntare quanto di meglio l’uomo avrebbe potuto desiderare, finanche un albero della vita che gli avrebbe consentito di vivere eternamente nella gioia 5).
Dio piantò alberi belli a vedersi per soddisfare l’anima dell’uomo che non si nutre di cose materiali ma trova soddisfazione nel contemplare ed ammirare le meraviglie del creato. Una soddisfazione interiore come quella che traiamo
dall’ammirare un tramonto, un cucciolo; o nell’ascoltare una bella melodia. Dio volle soddisfare questa componente della sua creatura.
Dio piantò inoltre alberi i cui frutti erano buoni da mangiare; soddisfò quindi il bisogno dell’uomo di nutrire il suo corpo donandogli del cibo buono (in tutti i sensi) da mangiare.
Ancora mise nel giardino l’albero della vita per soddisfare i bisogni dello spirito dell’uomo. Lo spirito dell’uomo ha bisogno di comunione con Dio e quest’albero della vita, simbolo della Parola di Dio, di Gesù, nutre lo spirito dell’uomo e lo fa vivere eternamente.
Tutto questo, Dio provvide, affinché l’uomo potesse condurre la sua esistenza nella prosperità e nella serenità, in piena armonia con tutto il creato, e quel ch’è più importante, con il suo Creatore. Dio ancora onorò l’uomo, attribuendogli, limitatamente alla terra, lo stesso ruolo che Lui aveva nell’universo – Genesi 1:28; Salmo 8:6-8.
Tutto questo affinché l’uomo potesse condurre la sua esistenza nella prosperità e nella serenità, in piena armonia con tutto il creato, e quel ch’è più importante, con il suo Creatore. Dio ancora onorò l’uomo, attribuendogli, limitatamente alla terra, lo stesso ruolo che Lui aveva nell’universo 6).
La caduta dell’uomo
Come detto prima, l’uomo fu creato libero e per questo Dio gli fornì la possibilità di scegliere, se ubbidire alle sue indicazioni benevole oppure no . Ad ogni modo Dio non trascurò di informare l’uomo delle conseguenze che la sua scelta avrebbe prodotto, riassumibili in: 1) Continuare a vivere nella beatitudine; 2) Soffrire e morire 7).
L’uomo non dando ascolto ai consigli amorevoli di Dio, e dubitando della reale pericolosità di una scelta contro Dio, scelse sventuratamente di disubbidire. Rinunciò, in questo modo, volontariamente, a tutti i benefici dei quali godeva 8).
È difficile capire la scelta dell’uomo, vero ? Oggi è forse più facile capire perché l’uomo continua a fare esattamente la stessa scelta contro Dio, con l’aggravante di sapere cosa tale decisione ha prodotto e produce?
L’uomo si ritrovò: scacciato dall’Eden; senza comunione con Dio e con la poco invidiabile prospettiva di sofferenza e di morte.
Tale triste eredità, divenne anche l’eredità di tutta la progenie dell’uomo, che da quel momento in poi sarebbe, inevitabilmente, nata sotto il peccato* 9).
* Peccato: Il peccato è la ribellione ai comandamenti di Dio; la disubbidienza alla volontà di Dio.
“ Chi fa il peccato commette una violazione della legge; il peccato è la violazione della legge”. (1^Giovanni 3:4)
Il peccato, entrato a far parte della vita dell’uomo attraverso la disubbidienza di Adamo, ha contaminato irreversibilmente l’animo umano predisponendolo spontaneamente alla ribellione a Dio. In questo modo il peccato trascina l’uomo verso una sempre maggiore malvagità, e sempre più lontano dal suo Creatore.
“L’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo”.
(Giobbe 6:5)
OGGI
Gesù e la salvezza per l’uomo
“…tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”
(Romani 3:23)
Era tutto meravigliosamente bello ma l’uomo lo ha fatto diventare un inferno !
La Bibbia dice ancora che:
L’uomo, ormai condannato ad una vita tutt’altro che felice ed in vista di una ancor più triste destino futuro, continua tuttora ad essere separato da Dio e nello stesso tempo ad averne un disperato bisogno.
L’uomo, però, magia del peccato, ancora oggi, come ai tempi di Adamo, nonostante l’evidente follia che accompagna ogni sua opera, è disposto ad affermare di non aver alcun bisogno di Dio 10).
Riconciliarsi con Dio e vivere in armonia con Lui, rimane invece per l’uomo, l’unica soluzione per rientrare nella sua primitiva gloria 11).
La cattiva notizia, però, è: che l’uomo non può da se fare nulla per ritornare a Dio 12). Immerso com’è nel suo peccato, mai l’uomo potrebbe accedere alla presenza di colui che odia la vista del male,13); così come un pezzo di carta non potrebbe resistere alla presenza del fuoco, così l’uomo sarebbe folgorato in un istante dalla purezza incontaminata della gloria di Dio.
L’uomo è dunque prigioniero del male e quindi anche inevitabilmente condannato ad una eterna separazione da Dio 14). L’unica soluzione sarebbe quella di liberarlo dal peccato ed in questo modo anche da tutti i suoi venefici effetti; già! Ma come?
L’uomo in quanto esso stesso peccatore, non è nella condizione ideale per raggiungere questo obiettivo; infatti non è possibile per un colpevole perdonare se stesso dalle proprie colpe e sollevarsi dalla conseguente pena; non ne ha ne l’autorità, ne la dignità; e allora?
A questo punto diciamo chiaramente, che l’uomo ha bisogno di un liberatore, di un salvatore. Ha bisogno di qualcuno che abbia come requisito essenziale, la purezza, l’innocenza; infatti solo la purezza è testimonianza di giustizia e di totale estraneità al peccato. Solo un puro, con la sua giustizia, potrebbe degnamente mediare la cancellazione del peccato che condanna l’uomo, perché la giustizia riscatta da qualunque colpa15). Ma chi è puro?
La Bibbia che fin qui ci ha dato solo brutte notizie, ci da ora una risposta liberatoria ed eccezionale; una risposta che solleva l’uomo dall’angoscia dell’estrema conseguenza del peccato, la morte. Questa risposta è: Gesù Cristo! Nato nel corpo da una donna, ma nello Spirito: figlio dell’Iddio Altissimo e senza peccato 16). Questo è il dono che la grazia di Dio ha fatto all’uomo per la sua salvezza: Un uomo giusto per liberare degli uomini peccatori 16bis).
Ma cosa ha fatto esattamente Gesù per salvare l’uomo?
Perché l’uomo potesse essere liberato si sarebbe dovuta soddisfare la giustizia di Dio, che richiedeva come pena per la ribellione, un atto di giustizia utile; ma per l’uomo l’unico atto di giustizia utile ad espiare il peccato, era la morte eterna*, cioè la separazione eterna da Dio 17), in altre parole, l’ergastolo spirituale, quindi, nessuna prospettiva di libertà.
Gesù, nella sua condizione umana, nonché di purezza, spinto dall’amore profondo che lo legava all’uomo, decise di farsi carico di tutto il peccato dell’uomo, nella sua espressione più totale, con l’intento di espiarlo, attraverso l’atto di giustizia della morte 18).
Così, per liberare me, te, e tutti gli uomini, dalla eterna separazione da Dio, Gesù morì al posto nostro sulla croce; le sue sofferenze atroci, sia fisiche che spirituali erano per produrre la mia e la tua vita.
Il suo sacrificio fu perfetto 19) e Dio reputò abbondante, il sacrificio d’amore di un giusto, per espiare il peccato di tutti gli ingiusti 20).
Gesù caricato dei nostri peccati accetto di morire e morì; ma a motivo della sua innocenza la morte non poté trattenerlo ne Dio avrebbe permesso, nella sua giustizia, che un innocente morisse 21); così, Gesù mori per i nostri peccati, ma risuscitò per la sua innocenza.
La morte fu sconfitta e privata della sua forza. Ora essa non getta più spavento tra gli uomini, perché, il peccato, che dava all’uomo un eredità di morte è stato, una volta e per sempre, CANCELLATO dalla resurrezione di Gesù 22).
Adesso, Gesù risorto, offre la stessa vittoria, la stessa liberazione, a quanti desiderano tornare a Dio; i quali, credendo nell’opera di salvezza di Gesù, pentendosi dei propri peccati e accettando di far morire se stessi sulla croce con Cristo, cioè, di far morire il proprio peccato abbandonandolo; oggi stesso, risorgeranno anche con lui per vivere il resto della propria vita e l’eternità, nella vera pace che solo la presenza gloriosa di Dio produce. 23)
Oggi Gesù ti chiede, che ne vuoi fare del suo amore per tè; ti chiede di credere in lui; ti chiede di seguirlo, qual è la tua risposta? Gesù ha promesso la sua presenza stabile in quanti avrebbero risposto positivamente alla sua chiamata, per mezzo dello Spirito Santo 23bis); lui ha promesso di abitare in ogni credente per guidarlo ed aiutarlo.
Dio non vuole imporre la sua salvezza a nessuno; così come non impose ad Adamo di ubbidire ai suoi consigli. Dio ha voluto l’uomo libero, e rispetta i suoi desideri; ma questo vuol dire anche, che se l’uomo non DECIDERA’ di seguire Cristo perché NON CREDERA’ alla sua opera di salvezza, rimarrà con tutti i suoi peccati da scontare, e come se Gesù non fosse mai venuto, morirà per i suoi peccati 24).
Il termine ultimo per prendere questa decisione, è il tempo concessoci per la vita fisica. Con la morte fisica su questa terra, finisce ogni speranza 25); non c’è nessuna possibilità dopo la morte fisica e nella Bibbia non c’è nessuna traccia di luoghi destinati al purgamento delle anime.
A qualcuno sarebbe piaciuto avere la certezza della salvezza scontando alcuni anni di purgatorio; ma tale luogo è un’invenzione umana ed una tragica illusione che porta lontano dalla verità e dalla salvezza….e poi…Dio ci offre di meglio…ci offre subito la certezza della salvezza senza scontare nessun purgatorio ma semplicemente credendo e seguendo Cristo 25a); seguire Cristo, è forse questo che molti non sono disposti a fare pur desiderando la certezza della salvezza; il purgatorio ahimè non li salverà….perché non esiste!
* Morte eterna: Condizione definitiva dell’esistenza dopo la morte fisica, caratterizzata dalla separazione perenne da Dio, causa questa, di sofferenza spirituale di indicibile intensità. Tale condizione è rappresentata nella Bibbia dalla Geenna, dallo stagno di fuoco ed è definita anche Morte seconda, cioè, la morte dopo la morte fisica.
“Questa è la morte seconda, cioè, lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco”.
(Apocalisse 20:14)
* Vita eterna: Condizione definitiva dell’esistenza dopo la morte fisica, caratterizzata dalla piena comunione con Dio motivo questo di gioia di indescrivibile intensità.
“Nella casa del Padre mio ci son molte dimore…io vò a prepararvi un luogo; e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di me affinché dove son io, siate anche voi”.
(Giovanni 14:3)
DOMANI
Il giudizio degli increduli
“…Com’io vive, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ed ogni lingua darà gloria a Dio. Così dunque ciascun di noi renderà conto di se stesso a Dio”.
(Romani 14:11-12)
L’uomo tra inferno e paradiso!
La Bibbia dice che:
Gesù tornerà 25bis) per prendere con se tutti coloro che in lui avranno, creduto, camminato e confidato, per vivere eternamente alla presenza dell’onnipotente Iddio creatore di ogni cosa 26).
La vita si svolgerà in una dimensione meravigliosa di gioia e di amore, dove le parole, sofferenza, morte, paura, malvagità, violenza ecc…, non avranno più significato; mentre la beatitudine sarà una realtà perpetua 27).
Dice ancora, che tutti coloro che non avranno creduto in Gesù e nella sua opera di salvezza e che quindi giacciono ancora carichi dei loro peccati, saranno giudicati da Dio e dovranno rispondere di tutti gli atti della loro vita 28).
Se saranno trovati colpevoli, cosa tra l’altro certa, saranno gettati nello stagno di fuoco e di zolfo dell’inferno, dove trascorreranno l’eternità nella separazione da Dio. Tutto questo è drammaticamente vero ed avverrà senza dubbio 29).
Non sappiamo esattamente cosa sia l’inferno, ma un luogo di tormento, notte e giorno 29bis), non da l’impressione di essere un posto molto piacevole; allora non perdere altro tempo, afferra la vita che Gesù ti vuol dare!
CONCLUSIONE
La tua salvezza è troppo importante perché essa debba avere tra i tuoi pensieri altro posto che non sia il primo. La salvezza della tua anima non può attendere, perché la vita su questa terra può cessare in qualunque momento, e se non avrai risolto il problema dei problemi, la tua vita terrena sarà stata un fallimento totale.
Continua a leggere la Bibbia, non allontanarti mai da essa, e la sua luce ti sanerà la mente ed il cuore.
Non potrai mai trovare la via che conduce a Dio senza la Bibbia, perché la Bibbia…è la via 30).
“Così parla l’Eterno, Io pongo dinanzi a voi la via della vita e la via della morte”.
(Geremia 21:8)
“Oggi se udite la sua voce non indurite il vostro cuore”.
(Ebrei 3:15)
riferimenti biblici
1. Marco 16:15;
2. Romani 3:9-18; 1:16;
3. Genesi 1;
4. Genesi 1:27;
5. Genesi 2:4-9;
6. Genesi 1:28; Salmo 8:6-8;
7. Genesi 2:15-17;
8. Genesi 3:1-24;
9. Romani 5:12;
10. Salmo 14:1-3;
11. Giobbe 22:21;
12. Isaia 64:5
13. Abacuc 1:13; Esodo 33:20;
14. Romani 3:23;
15. Proverbi 10:2; 11:4; Ebrei 7:26;
16. Luca 1:26-32; 2:29-32; Matteo 1:18-21; Isaia 53; Atti 4:12; Giovanni 14:6; Romani 1:3-5; 1^ Timoteo 2:5;
16bis. Isaia 53:11;
17. Romani 6:23°;
18. Giovanni 3:16; Isaia 53:3-6; Ebrei 2:14-18; Ebrei 9:14; Ebrei 7:26;
19. Ebrei 10:1-18;
20. Isaia 53:10-12; Romani 5:18-21; Colossesi 1:19-23;
21. Atti 2:22-36;
22. 1^Corinzi 15:54-57; Ebrei 9:25-28; Ebrei 10:10+14-18;
23. Romani 6:3-14; 10:9-10; Giobbe 22:21; Giovanni 3:16; 5:24; 1^ Giovanni 5:13; 2^ Corinzi 5:14-15; Galati 2:20;
23bis. Efesini 1:13-14; Giovanni 14:12-23; Matteo 28:16-20;
24. Marco 16:16; Giovanni 3:16:19; Salmo 143:2
25. Luca 16:19-26;
25a. 1^ Giovanni 5:13;
25bis. Atti 1:9-11;
26. 1^Tessalonicesi 4:13-17;
27. Apocalisse 21:1-6+9-27;
28. Romani 2:6-9; Apocalisse 20:11-15;
29. Apocalisse 21:7-8; 2^ Pietro 3:1-13;
29bis. Apocalisse 20:10;
30. 1^ Pietro 1:23-25; Romani 10:17; Giovanni 1:1-4; 2^ Timoteo 3:15;
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