PREMESSA
Nell’articolo sulla Rivelazione divina abbiamo considerato come la Bibbia sia l’unica fonte che con autorevolezza può fregiarsi di questo titolo.
La Parola di Dio parla di molte cose tutte utili ed indispensabili e non vogliamo dare un ordine di importanza ma vogliamo mettere tutta la rivelazione sullo stesso livello. Nel cercare di stabilire comunque un ordine mi sono ritrovato nel cuore un argomento particolare. È un argomento storicamente centrale nella Bibbia introdotto dal tema spiritualmente centrale della Bibbia cioè Gesù. Stiamo parlando della Chiesa, il corpo mistico di Cristo. La Chiesa che rimane sulla terra come la presenza visibile di Cristo in attesa del Suo ritorno che la rapirà con se…voi mi sarete testimoni…dirà Gesù rivolgendosi ai suoi apostoli allorquando ascende al cielo.
Riflettiamo dunque intorno alla Chiesa
“Poi Gesù, venuto nelle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che sia il Figliuol dell’uomo? Ed essi risposero: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno de’ profeti. Ed egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia? Simon Pietro, rispondendo, disse: Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente. E Gesù, replicando, gli disse: Tu sei beato, o Simone, figliuol di Giona, perché non la carne e il sangue t’hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è ne’ cieli. E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere” (Matteo 16:13-19)
Questi versetti rivelano i piani del Signore circa la costruzione della sua Chiesa, cioè un gruppo di persone, un popolo speciale, che abbia dei requisiti particolari, che persegua i Suoi obbiettivi, e che segua in tutto e per tutto il Suo destino: dalla vita sottomessa al Padre, passando per la croce, per arrivare al Regno dei cieli.
Nei vangeli si parla poco di Chiesa
Questo di Matteo è il primo versetto nel quale troviamo la parola Chiesa, a dire il vero nei 4 evangeli la parola Chiesa la troviamo solo in Matteo e solo due volte, qui, in una dimensione universale, ed al capitolo 18 in una dimensione locale. Se ne parla poco, perché la Chiesa era in formazione e aspettava il compimento dell’opera redentrice di Cristo per manifestarsi pienamente.
La Chiesa nasce negli atti – i primi 30 anni
La Chiesa seppur ha negli evangeli la descrizione dei fatti preliminari e preparatori, di fatto nasce nel libro degli Atti degli apostoli, il quale ci descrive dettagliatamente i primi trenta anni della Chiesa di Cristo.
Inizio ufficiale e pubblico delle operazioni di costruzione della Chiesa è il giorno della pentecoste (Atti cap. 2).
Breve cronistoria – i primi 30 anni
Inizialmente la Chiesa non aveva una identità ben definita, infatti da molti veniva identificata come una corrente del giudaismo. In un primo momento anche i discepoli la ritenevano tale; in Atti 3:1, li vediamo che frequentavano normalmente il tempio.
Il primo nucleo di credenti era a Gerusalemme, e fu a Gerusalemme che quindi, la Chiesa inizio la sua missione (Marco 16:15-20/ Atti 1:8).
I primi sette capitoli degli Atti ci descrivono l’azione della Chiesa a Gerusalemme, città nella quale la Chiesa subì anche la prima persecuzione.
La persecuzione spinse poi i discepoli fuori da Gerusalemme e ad iniziare l’evangelizzazione della Giudea (Atti 8:1).
Successivamente i discepoli andarono in Samaria (Atti 8:4-5); ed attraverso la conversione dell’Etiopo l’evangelo pone il suo primo seme in Africa.
Al capitolo 10, a sorpresa per i discepoli, (per i motivi di cui sopra, relativi al convinzione di essere un proseguimento del giudaismo), i gentili entrano a far parte della Chiesa.
A questo punto molto probabilmente si comprese pienamente come la Chiesa fosse qualcosa di nuovo e non un proseguimento del giudaismo.
A meno di qualche anno dalla sua nascita (capitolo 11), la Chiesa supera i confini della Palestina e siamo, già al 4° punto del programma di diffusione dell’evangelo presentato dal Signore in Atti 1 al momento della Sua ascensione.
In maniera apparentemente casuale (atti11:20-21+24) l’evangelo giunge ad Antiochia. Antiochia che conta circa 500.000 abitanti diventa così la seconda Chiesa, per numero, dopo Gerusalemme.
La Chiesa di Gerusalemme invia ad Antiochia, Barnaba il quale portò ad Antiochia anche Paolo, ed inizia un grande lavoro evangelistico. Ad Antiochia ben presto il numero dei Gentili convertiti supererà quello dei Giudei.
Fu qui che Paolo e Barnaba, che già da un anno servivano insieme il Signore (Atti 11:26), furono messi da parte per l’opera (13:1-3).
Nel giro di pochi anni Antiochia sarebbe diventata la base di partenza per l’annuncio dell’evangelo ai gentili, attraverso i famosi viaggi di Paolo. È da qui che l’Evangelo avrebbe raggiunto buona parte dell’impero Romano e del mondo allora conosciuto.
Un avvio strepitoso
Insomma, i primi trenta anni della Chiesa non peccavano certo di pigrizia, ma anzi, erano animati da una grande e ferma visione per Cristo. Inutile sottolineare, che questo progresso iniziale dell’evangelo, che abbiamo visto in trenta secondi, è durato come abbiamo detto, non trenta secondi ma trent’anni…. e aggiungo… di persecuzioni, che leggendo il libro degli Atti emergono drammaticamente – Stefano lapidato, Paolo più volte lapidato e lasciato a terra creduto morto, Giacomo ucciso, ecc….. – insomma non è stata una passeggiata – ma loro avevano capito cosa voleva dire portare la croce di Cristo, e perché portarla.
Bene dopo aver dato un rapido sguardo alle origini della Chiesa, soffermiamoci ora su cos’è esattamente la Chiesa, quali sono gli elementi che la costituiscono.
12 caratteristiche per definire la Chiesa secondo il pensiero Biblico
Un versetto chiave
Uno dei versetti chiave per capire cosa intendesse Gesù per Chiesa, è proprio quello che ce la presenta.
Matteo 16:13-18 – 13 Poi Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dice la gente che sia il Figlio dell’uomo?» 14 Essi risposero: «Alcuni dicono Giovanni il battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti». 15 Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?» 16 Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 Gesù, replicando, disse: «Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli.
18 E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere.
Questo versetto, molto breve, contiene anche le caratteristiche più importanti che contraddistinguono la Chiesa e che ci fanno capire che nella Chiesa nulla è casuale o improvvisato ma tutto è ben definito.
1. “..su questa pietra” – La Chiesa si regge su una verità essenziale, questa verità è: Gesù figlio dell’Iddio vivente (Efesini 2:20).
Pietro proclama una verità sconvolgente che nessuno di quelli di prima aveva colto: Gesù è il Messia figlio di Dio, Dio stesso. Questa verità è la pietra, la verità fondamentale sulla quale Gesù avrebbe edificato la Sua Chiesa. Questa pietra chiaramente non è Pietro, che nemmeno fu il primo e nemmeno l’unico a riconoscere Gesù come Messia. Prima di lui ci fù Andrea, poi lui (si presume) e subito dopo Filippo e Natanaele… (Giov. 1). Insomma è fuor di dubbio che ciò che dichiarò Pietro era esattamente ciò che pensavano tutti i 12, e Pietro a nome di tutti affermò ciò che affermò. Pietro non poteva essere questa pietra solo per un gioco di parole sul suo nome Cefa, perché questa pietra doveva essere ben altro che un gioco di parole; doveva essere ciò che reggeva e dava le coordinate per la costruzione di questo edificio spirituale che è la Chiesa. Pietro, bontà sua, non avrebbe mai potuto essere questa pietra, ma solo Gesù, Dio stesso incarnato. Solo Gesù può reggere il peso della Chiesa; solo Gesù può dare vita e sostenere la Chiesa.
Ora, se da un edificio si dovesse togliere la pietra angolare, cioè il blocco che regge e partendo dal quale poi viene costruito l’edificio, quell’edificio ha solo un destino, quello di essere deforme e presto a crollare rovinosamente per cui:
Definizione: La Chiesa senza Gesù non esiste, cosi come nulla ha valore nella Chiesa se non è ispirato chiaramente da Cristo attraverso la sua Parola. Quando Cristo e la sua volontà, smettono di essere il centro dei pensieri, dei desideri, e delle azioni di quel gruppo di persone riunite nel nome di Gesù, quel gruppo di persone non rappresenta in alcun modo la Chiesa di Gesù. Una Chiesa edificata sulla pietra Gesù è una Chiesa che sia come gruppo sia come singoli membri è caratterizzata da una attiva ricerca della volontà di Dio e da una pronta disponibilità a sottomettersi a tale volontà.
Gesù deve essere per me e per te quella pietra solida sul quale deve fondarsi tutta la nostra vita se non sarà cosi saremo solo, forse, molto religiosi, ma non saremmo in nessun modo la Sua Chiesa, perché la Sua Chiesa si poggia solo, unicamente e completamente su Lui. Proclamiamo sempre la fede personale in Gesù, rigettiamo fedi di massa, religiose, di denominazioni, e via discorrendo, perché abbiamo compreso per l’illuminazione dello Spirito che la relazione con Gesù può essere solo personale: credi in Gesù e sarai salvato; chi crede ha il diritto di diventare figlio di Dio; chi ascolta e crede riceve il suggello dello S. Santo…tutte queste promesse sono personali e richiedono una risposta personale, senza mediazioni di chiese, congregazioni, papi ecc…. . D’altronde anche Gesù fa una domanda personale ai discepoli: Chi sono per voi? E la risposta è personale di Pietro e degli altri…ti sei il Messia il Figlio di Dio. Anche a noi Gesù ci chiede: chi sono per te? E se la risposta che daremo sarà uguale a quella dei discepoli, come abbiamo fatto, questo comporterà che quella verità diventi la base e la guida di tutta la nostra vita. Gesù è la pietra sulla quale Ei può edificare la Sua Chiesa di cui ne saremo, e spero ne siamo, parte?
2. “…edificherò…” La Chiesa è opera di Cristo (Matteo 16:18)
Quante volte i credenti hanno confidato esageratamente sulle proprie forze, sulla propria bravura e intelligenza, sull’aiuto di altri credenti, piuttosto che avere fede in questa verità, semplice ma potente. È Gesù che edifica personalmente la sua Chiesa e se siamo la sua Chiesa allora non dobbiamo temere nulla. I credenti sono semplicemente operai che eseguono le direttive del costruttore.
Gli operai, inoltre, che Dio chiama a vario titolo al servizio nella Chiesa (cioè tutti) non si attribuiscono mai meriti che non hanno, per aver contribuito a opere che non gli appartengono, costruite con i mezzi del padrone, e dietro lauto pagamento dal parte del padrone, infatti, eravamo morti nei nostri falli e nei nostri peccati (questo è quello che abbiamo portato noi) e siamo stati salvati per le buone opere che Dio ha preparate perché le praticassimo, quale vanto dunque possiamo avere? A Dio sia la gloria!!!
Penso che un operaio della Ferrari che si attribuisca i meriti dell’automobile cui ha contribuito, lavorando su un progetto di altri con i materiali ed i mezzi che gli ha fornito l’azienda, sia abbastanza uno sprovveduto. Gli operai devono semplicemente chiedersi se Gesù gli ha davvero chiesto di fare quello che stanno facendo, come anche quello che non stanno facendo e se lo stanno facendo nel modo e nei tempi che l’edificatore gli ha chiesto. Qualunque cosa facciamo o non facciamo dovremmo sempre poter rispondere: me lo ha chiesto Gesù! Che lo serviamo o non lo serviamo, che facciamo una cosa o non la facciamo, che ci offriamo per il banco libri o no, che veniamo agli incontri o no, che raccogliamo dei doni, dei soldi, che partiamo, che restiamo, qualunque cosa facciamo dobbiamo sempre poter rispondere chiaramente: me lo ha detto Gesù! Farci questa domanda secca può aiutarci molto a capire dove stiamo andando.
Esistono un miliardo di opere buone ma esistono le opere e le mansioni che son state preparate per noi ed è solo per quelle che risponderemo per cui è molto importante che capiamo cosa stiamo facendo, perché, come. Pensiamo sempre alla Fiat…sono nel reparto carrozzeria e vado a lavorare invece nel reparto motori mentre quello del reparto motori va invece nel reparto allestimenti interni e così di seguito…immaginate che belle automobili usciranno. Se questo è chiaro in qualsiasi cantiere che costruisce oggetti inanimati perché non dovrebbe essere così anche nel cantiere più glorioso e vivo che possa esistere, la Chiesa?
Definizione: Gesù, e nessun altro è il costruttore della Chiesa, è Lui che costruisce sapientemente la sua Chiesa. Gesù ha pagato le pietre per l’edificio, è Lui che le prepara per essere adatte all’edificio, è Lui che colloca queste pietre in un posto particolare dell’edificio, perché siano utili ai suoi scopi. È sempre Lui che garantisce che l’edificio Chiesa raggiunga la gloria.
3. La Chiesa è un edificio spirituale
La Chiesa è un edificio, una casa spirituale (1 ^ Pietro 2:4-5) ed in quanto tale è santa, pura agli occhi di Dio (Ef. 5:25-27). Per spirituale non dobbiamo intendere una consistenza, una sostanza, ma una qualità, un attributo. Spirituale è tutto ciò che è in perfetta armonia e comunione con Dio. Noi credenti siamo spirituali quando viviamo in perfetta armonia con la volontà di Dio, altrimenti siamo carnali cioè attenti a rispondere ai bisogni ai sentimenti ed ai piaceri della vita terrena piuttosto che a quelli di Dio (1 Co. 2:12 a 3:4). Così è anche della Chiesa che è formata da pietre viventi che sono i credenti. Poiché la Chiesa è un edificio spirituale, il mondo non ha nessuna parte in essa e poiché questo edificio spirituale e composto da pietre viventi che potrebbero essere carnali, nessuno può pensare di poter introdurre nella Chiesa, per malizia o per semplice superficialità, il mondo, le sue mode, i suoi vizi, le sue morali, i suoi disvalori, senza rendersi colpevole davanti alla Chiesa e davanti al suo costruttore Gesù Cristo.
Definizione: la Chiesa non è un’organizzazione, ma è un organismo, cioè è un essere vivente, spirituale, composto dalle anime di tutti i redenti al cui capo c’è Cristo (1^ Corinzi 12:12 – 1 ^ Pietro 2:4-5). La Chiesa è il corpo mistico di Cristo, è il mezzo attraverso il quale Cristo si manifesta al mondo. Della Chiesa non fa parte nessuno che non sia nato di spirito (Giov. 3) prendendo chiaramente una posizione, interiore prima, e pubblica poi, di fronte alla croce; che non sia nato di nuovo, che non abbia posto Gesù come pietra fondamentale della propria vita, che non abbia accolto la Signoria di Gesù su se stesso: “quello che importa è l’essere una nuova creatura” dice Paolo ai (Galati 6:15). La Chiesa rifiuta categoricamente tutto ciò che appartiene al Mondo. La Chiesa è pura e spirituale.
4. “…la mia Chiesa…” …la Chiesa è proprietà di Cristo:
È’ un errore pensare di avere qualche diritto di proprietà sul corpo mistico di Cristo. Queste “quote azionarie” della chiesa alcuni potrebbero pensare di essersele guadagnate perché hanno lavorato per la conversione di alcuni membri di quella realtà locale, altri perché hanno ubbidito a Cristo dando origine ad una testimonianza locale, altri ancora possono essere tratti in inganno dal fatto che hanno contribuito alla crescita spirituale di quella testimonianza spendendo energie e tempo. Tutte queste indubbie fatiche per il Signore, rischiano di diventare mera spazzatura il momento in cui per queste fatiche si pretenda di essere un po’ o “un molto” padroni della chiesa. La chiesa è di Cristo che l’ha comprata a caro prezzo, chi può pagare lo stesso prezzo? Forse un peccatore graziato?
Definizione: La Chiesa appartiene a Cristo, è il suo corpo mistico; anche nella sua espressione locale la Chiesa continua ad essere quell’una Chiesa che comprende anche tutte le altre realtà locali insieme a tutti i credenti che sono nel mondo e che non frequentano le assemblee dei fratelli nonché insieme a tutte le chiese passate e future – sono tutti “la Chiesa di Cristo”. Nessuno ha diritti sulla Chiesa se non Cristo.
5. La Chiesa ha un capo: Cristo – Come in tutte le forme di aggregazione serie anche la Chiesa ha un capo: (Ef. 1:15-22).
Cristo non ha mai trasferito i suoi poteri a nessun’altro. Sia esso l’illegittimo rappresentante di grandi movimenti cristiani, siano essi i legittimi responsabili di una sola parte di cristianità piccola o grande che sia (Anziani-Pastori) siano essi i credenti tutti.
Gesù è l’autorità nella Chiesa in materia di dottrina e di organizzazione, nessuno può a suo piacimento trascinare la Chiesa fuori dalla autorità di Cristo senza rendersi colpevole davanti al capo: “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie” 2 Timoteo 4:3.
Questa autorità del capo si poggia sulla Bibbia, che come abbiamo detto in precedenza è la vera ed unica rivelazione di Dio per gli uomini, che chiaramente manifesta ed esprime la volontà del capo per la Sua Chiesa. Nella Chiesa non è dunque possibile dire io penso, io credo, per me è meglio così o colà relativamente a cose chiaramente regolate dal capo attraverso quanto trasmessoci dalla Bibbia.
Nella Chiesa non si fa quello che decide la maggioranza e neanche quello che decidono le autorità delegate che pure Gesù ha voluto nella Chiesa, gli anziani. Nella Chiesa neanche si fa che ognuno fa quello che gli pare e piace secondo i propri criteri, convenienze e voglie del momento, ma si fa quello che dice il capo Gesù… Perché mi chiamare Signore Signore (Capo) e non fate quello che vi dico?…domanderà Gesù (Gv. 13:13 + Mt. 7:21 + Lc. 6:46). Chi fa la volontà del Capo entrerà nel regno dei cieli, non chi lo chiama Signore ma fa quello che gli pare meglio.
Bisogna dunque fare attenzione che la Chiesa non divenga preda della democrazia, come se la Chiesa di Gesù fosse una cooperativa esautorando il Capo. Bisogna fare inoltre attenzione che la Chiesa non diventi l’opposto, cioè una tirannia, dove coloro che sono chiamati ad esercitare l’autorità delegata, gli anziani, si dimenticano che il padrone è Cristo e non loro (1^ Pietro 5:1-4).
Gli anziani devono fare capo alla Bibbia e così condurre le Chiesa secondo la volontà del Capo…tagliando rettamente la Parola della verità (2 Tm. 2:15). Come un magistrato non può decidere su base personale ma deve fare riferimento esclusivo alla legge che è sopra di lui ed applicarla, così gli anziani non pensano quello che è meglio per loro ma agiscono facendo esclusivo riferimento alla Parola di Dio per applicarla, chiaramente non in uno spirito legalistico che non servirebbe a nulla, ma nell’amore e sotto la guida dello Spirito Santo.
Bisogna fare ancora attenzione che la Chiesa diventi una anarchia dove ognuno si sente in autorità di agire e di pensare secondo i suoi paramenti personali. Le opinioni personali valgono meno di niente nella Chiesa, ciò che ha valore sono solo le opinioni di Cristo, del Capo supremo. La Chiesa tutta, anziani e membri, devono cercare la volontà del Capo in preghiera e davanti alla Sua santa Parola per sottomettervisi senza indugio.
Definizione: Gesù non solo è proprietario della Chiesa ma ne è anche il capo, cioè è Colui che ha l’autorità su di essa. E’ Lui che dà le direttive, e Lui che vigila, è Lui che si prende cura della Chiesa (Ef. 5:23+29). Il capo Gesù, dunque, non è un tiranno come spesso accade ai capi umani di essere, ma è colui che porta il peso di ciò di cui è capo. Gesù essendo il capo è anche colui al quale la Chiesa è chiamata ad ubbidire ed è per questo che il capo è anche colui che ha l’autorità di esercitare la disciplina sulla Chiesa. Il capo è anche il punto di riferimento della Chiesa, a lui deve guardare la chiesa per procedere senza paura, è Lui e solo Lui il condottiero della sua Chiesa (Eb. 12:1-3).
6. “le porte dell’ades non prevarranno” La Chiesa è oggetto dell’amore di Cristo (Ef. 5:25)
La storia della chiesa è la storia di un miracolo a cielo aperto, a soli 60 anni dalla sua costituzione, e siamo alla seconda generazione di credenti, la chiesa sembrava sull’orlo del collasso, persecuzioni all’esterno e tradimenti e falsi profeti all’interno. Ebbene quel “moribondo” di appena 60 anni oggi ha più di 2000 anni. Duemila anni nei quali Dio è stato sempre fedele alla Sua promessa. Cristo ha protetto la sua Chiesa per tutti questi anni perché, dovrebbe smettere di farlo oggi? Satana non potrà mai prevalere sulla Chiesa. Nessuno potrà opporsi alla Chiesa fino ad Annichilirla. Non potranno riuscirci forse esterne incredule e non potranno riuscirci forze interne alla chiesa che con pigrizia, superficialità di vita e dottrinale, disfattismo, egoismo, arroganza, ecc… spesso attentano alla salute della Chiesa. Queste cose sono sempre accadute e Dio ha sempre agito nella storia per difendere la Sua Chiesa. Ha contrastato eresia, ha sradicato zizzanie, ha messo a tacere falsi profeti, ha confinato ribelli…e questo continua a fare oggi. A volte si trovano delle attenuati per dei comportamenti che nuocciono alla Chiesa ed alla sua testimonianza. A volte si trovano perfino delle giustificazioni apparentemente valide, ma che comunque giustificano comportamenti che nuocciono alla Chiesa, queste giustificazioni sono solo delle auto seduzioni…“Nessuno s’inganni”, nessuno pensi di sfuggire alla severa riprensione ed al castigo del Capo quando il nostro comportamento arreca sofferenza alla Sua Chiesa, chiunque non porta beneficio alla Chiesa gli arreca sofferenza. Gesù difende da 2000 anni la Sua Chiesa, e continuerà a farlo fino al giorno del Suo ritorno. Esiste un passo emblematico molto forte che riporta quasi tutto quello che si può fare contro la Chiesa e che Dio combatte strenuamente da sempre. Un passo importantissimo che mette con sarcasmo alla berlina tutto quel “cristianesimo” che ha pensato di servire Dio in maniera vecchia e rituale piuttosto che in Spirito e verità (Fil. 3:1-21). La promessa del Signore che le porte dell’Ades non prevarranno vale per la Chiesa come anche per ogni singolo membro della Chiesa. Dobbiamo sapere che niente e nessuno potrà annichilire il vero credente fino al punto di farlo soccombere – …Dio non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze… 1^ Co 10:13 – Coraggio combattiamo il buon combattimento della fede sapendo che siamo già vincitori Romani 8, l’inno di vittoria.
Definizione: Cristo protegge la sua Chiesa da ogni aggressione del maligno. Chi si mette contro la Chiesa non si mette contro degli uomini, non si mette contro degli anziani, pastori missionari, credenti tutti, ma si mette contro Dio. Chi serve un servo di Dio serve Dio (Mt. 26:40), chi si mette contro anche un piccolo servo di Dio si mette contro Dio (Mt. 26:45; Atti 5:39). Questo vale per gli increduli che perseguitarono e perseguitano la Chiesa, dalla derisione alla violenza, come per i credenti superficiali che con la loro cattiva testimonianza screditano la Chiesa ed il suo Capo “chi guasta il corpo il Signore guasterà Lui” 2 Corinzi. Cristo protegge il Suo corpo, la Chiesa, che cura teneramente. Questo è motivo di immensa consolazione per i credenti i quali hanno la certezza della Sua presenza in ogni momento difficile.
7. La Chiesa è la dimora viva di Dio (Efesini 2:22/ Giovanni 14:23/ Giovanni capp. 14/15/17);
Dio ha stabilito la Sua dimora nella Sua casa, la Chiesa, noi. Questa presenza non è affatto neutra rispetto a tutte le scelte, i pensieri e le azioni che noi, pietre viventi che costituiscono la casa di Dio, facciamo. La presenza stabile di Dio nella sua casa implica che tutto nella Sua casa deve uniformarsi allo Spirito del Signor della casa. Egli è il santo, il giusto, il vero, l’amorevole, dunque è impensabile di poter vivere nel peccato, nell’ingiustizia, nella menzogna, nell’odio e nel disprezzo del prossimo quanto non del fratello o della sorella. Tutte queste cose, quando ci sono e non sono confessate ed abbandonate, rattristano lo Spirito di Dio e creano un corto circuito nella nostra relazione con Lui. Le nostre preghiere sono impedite, la nostra relazione non gode della benedizione di Dio, siamo soli, appesantiti dalla mancata comunione con Dio e giudicati dalla nostra coscienza e da Dio stesso. Dio ha stabilito la Sua dimora in noi; Egli vede e giudica tutte le nostre ipocrisie. Laviamoci del nostro peccato, onoriamo il Signore della Casa e godiamo della Sua presenza portatrice di immense benedizioni.
Definizione: Dio ha stabilito che avrebbe abitato con la Sua gloriosa presenza nei credenti i quali sono la Chiesa La Chiesa così diventa il tempio dello Spirito di Dio (Efesini 1:13 ecc..) (1^ Corinzi 3:16-17) (2^ Corinzi 6:16). Ogni chiesa locale è casa di Dio, come lo è, nella sua grande unità spirituale, la Chiesa nel suo insieme universale.
8. La Chiesa è colonna e base della verità (1^Timoteo 3:15)
Premettiamo che non esiste da nessuna parte nella Bibbia, nei vangeli e in tutto in nuovo testamento, una chiesa costituita e divisa tra potere gerarchico e fedeli. Questa deviazione ha cominciato a prendere forma dal terzo secolo con un progressivo scollamento dell’autorità delegata, anziani o vescovi, da quelli che erano i fedeli amministrati. Tutto questo comincio ad accadere ed andò sempre più affermandosi di pari passo con il sempre maggior potere secolare che queste autorità ricevevano dalle autorità politiche che culminerà con le pretese di un potere temporale della chiesa con la c minuscola. Certamente la Chiesa dell’inizio non aveva ne queste velleità di potere temporale ne le comunità vivevano al suo interno una tale netta divisione tra le autorità delegate ed il restante della chiesa. A Gerusalemme troviamo nella prima conferenza dove si discuteva di come comportarsi con i cristiani che venivano dal paganesimo rispetto alle limitazioni del rito giudaico, che gli apostoli, con gli anziani e con tutta la chiesa decisero. Mai in nessuna Chiesa che sia Roma, o Corinto o Efeso o le Chiese della Galazia, troviamo una distinzione tra collegio degli anziani/vescovi e rimanente della Chiesa. Ciò che oggi si trova nelle chiese istituzionalizzate non ha alcun fondamento biblico neotestamentario.
Premesso questo, dunque, per chiesa che ha da essere colonna e base della verità non si deve intendere il potere ecclesiastico come le religioni istituzionali che si ispirano al cristianesimo vogliono far credere per giustificare e affermare il loro potere e autorità sul popolo, ma è esteso a tutta quanta la Chiesa, cioè a tutti i credenti, le pietre viventi che la formano, io e tu.
La chiesa tutta ha così una grande responsabilità davanti agli uomini, la verità di Dio, si poggia sulla testimonianza che dà la Chiesa (in questo brano infatti si parla di comportamento da tenere). Tutto questo purtroppo si è tragicamente verificato nel corso dei secoli. La chiesa nella misura del contributo di ogni singolo membro è stata la prima causa dell’allontanamento degli uomini dalla verità da essa annunciata. Per secoli larga parte della chiesa istituzionale ha insultato la verità con il suo comportamento, e la verità che poggiava sulla sua testimonianza è stata calpestata e rifiutata. Ma tutto questo vale ovviamente anche per ogni singolo credente, in quanto pietra vivente della chiesa dell’Iddio vivente; anche lui è colonna e base della verità e su lui pesa la responsabilità di difendere la verità con la fedeltà.
Definizione: C’è una verità (vrs.16) da diffondere e difendere. La Chiesa con la sua testimonianza accredita presso gli uomini la bontà di questa verità. Se la sua testimonianza sarà scandalosa, la verità che poggia su di lei non sarà creduta e sarà disprezzata, se invece tale testimonianza sarà fedele anche la verità annunciata sarà onorata, ecco la tremenda responsabilità che pesa sulla chiesa.
9. La Chiesa ha una missione (Marco 16:15-20). La Chiesa nel pensiero di Dio ha uno scopo ben preciso che non è:
– far passare dei bei momenti emozionanti ai credenti;
– Organizzare eventi per il divertimento di grandi e piccini ancorché accompagnati da motivazioni più o meno spirituali.;
– essere un luogo dove esprimere ed affermare le proprie capacità e cercarne poi la lode;
– il luogo dove trovare tanti amici che si occupino di noi;
Probabilmente alcune di queste cose potrebbero anche accadere, ma non sono certamente la ragione per cui Cristo ha fondato la Sua Chiesa.
La Chiesa è stata edificata da Gesù per svolgere una missione che si articola di almeno tre azioni precise:
1) Lodare e adorare Dio in un mondo che lo rinnega – (Salmo 95:1-7; Salmo 33:1; Salmo 149:1, 105: 1-6).
La Chiesa è il modello di società che più corrisponde alle aspettative di Dio. Quando Dio creò i cieli e la terra, e creo l’umanità, la creò con l’intento di avere con essa una relazione, d’amore. Questa relazione, interrotta dal peccato, è stata ripristinata dal sacrificio di Cristo sulla croce per tutti coloro che hanno messo e mettono la loro fede in Gesù. Questo mondo incredulo che ha perso la bussola delle sue origini e del suo legame con il Creatore, e si è da tempo incamminato nel buio dei suoi pensieri senza Dio, ha bisogno di persone che lodano e adorano Dio. La Chiesa sono queste persone. Persone che adorano Dio e lo presentano al mondo non con apparenze fatte di gesti, ripetizioni meccaniche di parole o esaltazioni pseudo spirituali, ma con una vita concretamente vissuta nell’armonia del piano originale, dove la creatura e il Creatore hanno una relazione d’amore. Il mondo non ha bisogno di enfasi, emozioni, esaltazioni, ma ha bisogno di vedere delle persone che in ogni aspetto della loro vita vivono guidati da Dio, dal Suo consiglio, dalla Sua Saggezza, dal Suo amore. Il mondo ha bisogno di vedere una società diversa, una società che sia esemplare e che abbia alla base i valori alti e divini che troviamo nella Parola di Dio. Questa è la vera lode e la vera adorazione che poi si esprime anche in canti di gioia e di amore per il nostro amato Creatore e per il suo figliolo Gesù Cristo, il quale, con il suo sacrificio ci ha regalato la possibilità di ripristinare la nostra relazione con Dio Padre.
2) Crescere alla perfetta statura di Cristo – (Mt. 28:20; Ef. 4:11-16; 1 Co. 12)
Un altro scopo per cui la Chiesa è stata edificata è perché all’interno di essa avvenga qualcosa di assolutamente straordinario. Tutti coloro che hanno messo la loro fede in Gesù sono nati di nuovo spiritualmente e Gesù li invita a crescere alla Sua statura; ad essere edificati nelle vie del Signore per essere degli strumenti efficaci ed utili per le Sue grandi e meravigliose opere. Il luogo prescelto da Gesù perché i nati di nuovo giungano alla perfetta statura di Cristo è la Chiesa, alla quale, per questo scopo, per mezzo dello Spirito Santo, Ei ha donato carismi spirituali (vedi passi sopra). In Matteo 28:20 vediamo che subito dopo essere fatti discepoli Gesù esorta i discepoli a formare i nuovi e cioè ad insegnare loro ad osservare tutte le cose che Gesù aveva comandate. La Chiesa è il luogo spirituale dove si cresce non solo nella conoscenza di dottrine e di teologia ma si cresce anche nel vivere una vera vita cristiana nell’amore, nell’unità, nella comunione, nel servizio. La perfetta statura di Cristo non è una statura teologica, non solo, ma è una statura dove quella teologia si sublima in una vita ripiena della presenza di Dio in ogni pensiero ed in ogni azione. Questa officina da dove si esce così formati è la Chiesa.
3) Promuovere l’opera di Dio “Annunciare l’Evangelo della grazia” (Matteo 28:15-20; Efesi 4:13; Atti 1:8; Mt. 10; Atti 2: 42-47 + 9:31; 1^ Timoteo 1:4).
Terzo scopo per cui la Chiesa è stata edificata è chiaramente quello di annunciare la buona novella del vangelo ad ogni creatura. Questa è una missione della Chiesa e dunque anche di ogni singolo credente seppur con connotazioni differenti e con chiamate differenti.
Secondo alcuni la chiesa espleta l’evangelizzazione principalmente abbandonando ogni cosa e partendo per luoghi lontani dove il nome di Gesù non è stato ancora conosciuto. Se raggiungere i popoli che non hanno mai sentito parlare di Gesù è senz’altro una priorità a cui la Chiesa è chiamata a rispondere, questa idea di partire tutti non è certamente corrispondente a quello che possiamo leggere nella Parola di Dio, ne è stato quello che missionari del calibro di Paolo, Barnaba, Timoteo, Pietro ecc…hanno mai ne attuato ne predicato. Troviamo piuttosto Chiese che si fondano con lo scopo di essere dei baluardi di testimonianza dalle quali magari partono alcuni chiamati per fondare altre chiese e conquistare così il mondo a Cristo. Paolo non ha mai chiesto a nessuna Chiesa di partire in massa ne ha mai rimproverato e mortificato nessuna Chiesa perché non lo faceva. Questo non è stato mai chiesto semplicemente perché esistono vari modi per essere perfettamente rispondenti al mandato di evangelizzare, da Gerusalemme ad ogni angolo del mondo, anche restando a casa nella propria chiesa locale a rendere testimonianza stabile a quelli che sono intorno e che sono le anime che il Signore affida ad ogni chiesa locale: la città, il lavoro, la scuola, la società che per il 90% del tempo si frequenta al di fuori della Chiesa locale riunita.
La Chiesa può perfettamente espletare il mandato di evangelizzazione oltre chiaramente il partire se il Signore chiama e prepara:
Con la preghiera – 2 Ts 3:1-2 / Lc 10:2 Una preghiera perché il vangelo si espanda e per combattere gli uomini malvagi che si oppongono al progresso del vangelo in quelle zone difficili dove dei missionari stanno operando. Loro che vanno, e la Chiesa che prega per loro, stanno entrambi esercitando perfettamente lo stesso mandato…questa è la Chiesa. Una preghiera anche perché coloro che il Signore chiama possano rispondere alla chiamata con solerzia accettando l’autorità del Signore essendo disposti ad abbandonare le loro sicurezze terrene per servire Cristo. Una preghiera anche perché tutti i credenti possano sentire e rispondere alla chiamata di sostenere l’opera che si compie nel mondo nei modi che Dio richiede a ciascuno: con la preghiera stessa e con i modi che vedremo in seguito.
Con la nostra testimonianza – Mt. 5:16 Noi siamo luce che risplende nel mondo, nella società dove il Signore ci ha messo, perché gli altri vedendo le nostre buone opere siano trascinati a glorificare Dio. Questo processo non è ne veloce ne semplice ma deve essere costante. Forse dopo decenni di osservazione alcuni che sono intorno a noi saranno attratti da questa società divina nella quale i credenti vivono e vorranno entrarvi anche loro. Siamo troppo condizionati dai tempi moderni del tutto e subito che ci sembra assurdo dover continuare a testimoniare per decenni in una stessa città pur non vedendo molti frutti ed allora si potrebbe pensare che sarebbe meglio abbandonarli a loro stessi per andare a cercare persone più ricettive in giro per il mondo. Certo chi potrebbe essere ricettivo e buono raggiungerlo ma abbandonare a loro stessi anime e lasciarle senza testimonianza non sarebbe esattamente un atto di amore per delle anime ancora perdute seppur evangelizzate più volte…non so chi potrebbe pensare questo dei propri cari ancora nel mondo. Facciamo luce a questa società dove il Signore ci ha messo, ce ne chiederà conto.
Con l’unità della Chiesa – 1 Ts. 1:6-10 Un esempio glorioso di una Chiesa che è diventata imitatrice di Paolo e di Cristo e la cui fede era conosciuta intorno tanto da non aver bisogno di parlarne. La loro fama nell’essere uniti e fedeli al Signore andava avanti a loro ed era un esempio non solo per le altre chiese ma per tutti. La Chiesa di Tessalonica poteva essere quella che era solo perché all’interno di quella Chiesa vi era un medesimo pensare, sentimento, parlare. Una Chiesa che non vive questo è inevitabilmente una Chiesa divisa, magari tutti adducono motivazioni altamente spirituali ma la realtà è una grande divisione e questo impedirà a quella Chiesa di essere una Chiesa che adempie il mandato di evangelizzare attraverso la propria testimonianza cristiana. Sarà una Chiesa che non indurrà nessuno a convertirsi dagli idoli a Dio perché non sarà un esempio alto di società divina. Che la nostra Chiesa locale e tutte le Chiese locali possano essere davvero unite in modo da offrirsi al mondo come esempio delle grandi cose che Dio può compiere nelle vite di coloro che si abbandonano a Lui. Una Chiesa unità è una Chiesa che evangelizza in modo assolutamente efficace.
Sostenendo l’opera di Dio nel mondo – Fil. 2:19-30 – 3^ Gv. Vrss 5-7 Possiamo adempiere il nostro mandato in ogni parte del mondo oltre che rispondendo alla chiamata del Signore ad andare, oltre che con la preghiera anche sostenendo l’opera che tanti chiamati dal Signore a delle missioni particolari stanno portando avanti per l’avanzamento del regno dei cieli. È di grandissimo aiuto come lo fu per Paolo il ricevere sostegno per sovvenire ai tanti bisogni che ci sono.
La Chiesa ha una missione alla quale siamo tutti chiamati. Possiamo rispondere in tanti modi, l’unica cosa non è prevista e il non esserci. Noi vogliamo esserci, in tutti i modi che possiamo e dobbiamo. Se il Signore ci chiama ad andare non indugiamo e non temiamo di perdere qualcosa, siamo quello che siamo per la grazia del Signore ed Egli ha piena potestà su noi. La nostra vita ha senso solo se è vissuta secondo il Suo volere. Assolviamo al mandato che abbiamo ricevuto: pregando per l’opera Sua; con la nostra testimonianza; favorendo l’unità della Chiesa non essere elementi di divisione; sostenendo l’opera di Dio nel Mondo. Abbiamo avuto il privilegio di farlo come singoli e come Chiesa tante volte e lo vogliamo fare ancora perché questo è giusto, perché questo è bello, perché questo è utile, perché questa è la volontà di Dio a favore di un mondo che perisce.
Definizione: La Chiesa nel pensiero di Dio ha uno scopo ben preciso: Lodare e adorare Dio in un mondo che lo rinnega. Crescere alla perfetta statura di Cristo e…Promuovere l’opera di Dio – “Annunciare l’Evangelo della grazia”.
10. La Chiesa è costituita e vincolata da dei valori irrinunciabili
Cos’è un vincolo? Il vincolo è un legame che ci unisce a qualcosa in maniera solidale in maniera che non posso fare altro se non seguire quello che fa ciò a cui sono legato. Il termine vincolo sottolinea anche il carattere impegnativo se non obbligatorio di ciò a cui si è vincolati.
Questo obbligo può essere fisico se ci legano ad una macchina, ci mettono in carcere ecc..; morale se siamo legati da affetti, sangue (il matrimonio, l’obbligo di assistenza nella famiglia, ecc.; spirituale se siamo legati a Dio per qualche ragione, come la nuova nascita (Galati 2:20 – 2 Co 5:15). Ecco, nella Chiesa i credenti sono legati tra loro e con Dio da dei vincoli spirituali
stabiliti da Dio:
– Vincolo dell’unità e della comunione dei credenti
– Vincolo dell’amore
Vincolo dell’unità e della comunione dei credenti
Comunione (dal greco Koinonia) nel senso biblico vuol dire piena e intima condivisione, piena partecipazione, essere parte di qualcosa fino a diventare un tutt’uno (Giovanni 17:21-23).
I principi, sui quali si basa la comunione fraterna, non sono umani, ma sono stabiliti e dettati chiaramente dallo Spirito Santo attraverso la Parola di Dio, per cui non abbiamo da scegliere, interpretare o ragionare troppo ma molto più semplicemente dobbiamo adeguarci ad essi. Il senso biblico del termine comunione lo troviamo perfettamente rappresentato da alcune figure simboliche della chiesa:
– il corpo (1^ Cor. 12 – Romani 12 – Efesini 4)
– l’edificio (1^ Corinzi 3:9 – Efesini 2:21)
– la sposa (Apocalisse 18-19-22 – Efesini 5:22-33).
In tutte queste figure emerge in maniera chiara ed inequivocabile cosa intende Dio per comunione e cosa la stabilisce. La comunione secondo la Parola di Dio è rappresentata da:
1. Un unità indissolubile in Cristo;
2. Un’adesione perfetta tra i componenti quest’unità;
3. Un’assoluta comunione d’intenti con Cristo e tra i membri:
4. Un unità basata sulla diversità;
5. Un comune destino glorioso.
Vediamo questi punti un po’ più nel dettaglio.
– Un’unità indissolubile in Cristo
(Giovanni 17 – Efesini 5:23 i due saranno uno) – Il primo passo non può che essere, nascere di nuovo. In Cristo tutti i credenti, i nati di nuovo e nessun altro, di tutti i tempi, ed in tutti i luoghi, sono perfettamente uniti in una comunione spirituale tra loro e con Cristo ed in Dio – Galati 3:26-28. Questa perfetta unione spirituale forma la chiesa cosiddetta universale ed invisibile che va via via edificandosi (Edificio in costruzione/Corpo che cresce/sposa che si prepara). Questa chiesa è perfetta pura e santa in quanto formata esclusivamente da coloro che Dio ha battezzato col Suo spirito in risposta alla fede. Solo Dio conosce esattamente questa chiesa – 1Corinzi 12:13 Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito.
I membri di questa chiesa che solo Dio conosce, però, nelle loro epoche, si sono succeduti sulla terra come chiesa locale visibile (Matteo 18 – Atti 2:37 – 8:1) contribuendo per parte loro all’edificazione di questa chiesa gloriosa e perfetta (Efesini 2:21-22). Questa chiesa visibile, però, non è perfetta e pura come quella invisibile, 1° perché in attesa del ritorno di Gesù e della piena redenzione anche del corpo (Rom. 8:23) i credenti convivono ancora con la loro vecchia natura che a volte li seduce e li fa cadere nel peccato; 2° perché non tutti quelli che dicono di essere credenti lo sono davvero per cui è facile che nelle chiese operino anche dei non credenti, battezzati con acqua e quindi associati alla chiesa e quindi probabilmente attivi nello svolgimento di servizi e ministeri. Questi due fatti ci invitano a vegliare ed a chiedere il discernimento del Signore per capire chi e dal Signore e chi no.
Da ora in poi quando parleremo di chiesa ci riferiremo sempre a quella locale, cioè all’unica chiesa nella quale possiamo operare e muoverci consapevolmente.
L’edificio, il corpo la sposa ci rappresentano la comunione anche come:
– Una adesione (unione) perfetta tra i componenti questa unità – Membra l’uno dell’altro.
Romani 12:5 così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro.
1Corinzi 12:12 Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo.
Questo è vero anche in relazione alla chiesa invisibile, siamo membri l’uno dell’altro, passando tra epoche e distanze, in un modo che noi adesso non possiamo capire pienamente, ma praticamente non può che riguardare solo la chiesa locale…infatti… (1Corinzi 12:27 Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua), cioè, voi che vi radunate a Corinto siete il corpo di Cristo. La chiesa locale, il gruppo di credenti che nel nome del Signore si riunisce insieme rispettando le indicazioni della Parola di Dio è il corpo di Cristo al quale la Parola da la quasi totalità delle indicazioni riferite alla chiesa in: Romani 12 – 1^ Corinzi 12 – Efesini 4. La chiesa locale è la rappresentazione miniaturizzata e visibile di quella universale ed invisibile.
Membro l’uno dell’altro non è un modo di dire, ma sta ad indicare il livello di unione che Dio ha previsto per i membri della stessa chiesa locale, per cui se uno soffre soffrono tutti, se uno gioisce gioiscono tutti, dove ognuno si prende cura dell’altro, dove ognuno serve l’altro e dove tutti sono sempre pieni d’affetto reciproco, questo accade poco? Beh, allora è arrivato il momento… di darti da fare… per cambiare le cose perché il vero amore richiede azione e non attesa – chi sa fare il bene e non lo fa commette peccato Gc. 4:17 e chi sa farlo meglio di quello che ha capito cosa è meglio?
Membra l’uno dell’altro significa essere un solo corpo in armonia, corpo che nessuno può individualmente mutilare, dividendosi da esso, di fatto o anche solo mentalmente, negando la sua presenza, vivendo in autonomia senza occuparsi della Chiesa e di quello che fa. Queste divisioni danneggiano la testimonianza e tutto il corpo, che è bene ricordarlo, di tanto in tanto, non è roba nostra ma è il corpo di Cristo 1^ Corinzi 6:19-20 “….non appartenete più a voi stessi poiché siete stati comprati a caro prezzo”. Sono affermazioni importanti che a volte non cogliamo pienamente. Il momento in cui un credente in preghiera davanti al Signore diventa membro di una chiesa locale, si immerge in quel corpo, e secondo la v. d. Dio, diventa un’unica
cosa con quel corpo locale 1Corinzi 12:20 Ci son dunque molte membra, ma c’è un unico corpo.
– Una assoluta comunione d’intenti con Cristo e tra i credenti.
Efesini 4:15-16 – I credenti in comunione con Cristo e fra di loro si muovono tutti nella direzione indicata dal capo per il bene comune: lo sviluppo del corpo, della Chiesa. Dei membri che come pietre viventi sono sostenute da altre pietre e sostengono altre pietre e così via. Questa comunione è possibile realizzarla se tutti i credenti lavorano per realizzare i principi riassunti in: (Filippesi 2:1-2/1^ Cor. 1:10 – Efesini 4:1-6) Medesimo parlare; Medesimo pensare – ragionare; Medesimo sentire – punto di vista, valutare. Il sentire, i pensieri ed il parlare sono i “luoghi” dove nascono le divisioni, per questo i credenti devono lavorare per convergere tutti verso una più piena condivisione della Parola. Dove questo non è ancora accaduto, bisogna pregare perché avvenga al più presto. Non è possibile pensare, sentire cose diverse circa la verità in tutti i suoi più svariati aspetti. Non è possibile un parlare diverso tra membri della stessa chiesa. Quando questo avviene dobbiamo confessare che esiste una forza di divisione in azione (1^ Cor. 1:10) che deve essere combattuta e vinta. Non si deve pensare che va bene che ognuno rimanga dove si trova senza avvicinarsi l’uno verso l’altro e tutti verso la Parola di Dio. La comunione fraterna, ricordiamo, è piena condivisione e partecipazione fino ad essere un tutt’uno fra noi e con Cristo.
– Un’unità basata sulla diversità
La comunione è sulla base della diversità e non dell’uguaglianza, anzi, se fossero tutti uguali, dice la Parola, non ci sarebbe il corpo (1^ Corinzi 12:19). Parliamo ovviamente di diversità nei doni, nel servizio, nei nostri caratteri modellati dallo S.S. ed in qualunque altra cosa riconducibile all’opera dello S.S. Non stiamo parlando sicuramente di diversità di origine carnale nei riguardi della quale bisogna esercitare la sopportazione con amore quando non la riprensione.
– Un comune destino glorioso
Apocalisse 19:6-7+21:1-4 – L’edificio spirituale sarà completato, il corpo si unirà al Suo capo e saremo un’unica cosa con Dio che verrà a dimorare in noi per lo Spirito in una comunione perfetta ed eterna di gioia… 1^ Corinzi 6:17 “chi si unisce al Signore è uno spirito solo con Lui”.
Al termine di tutto il discorso sul corpo e sulla perfetta comunione di esso, rappresentazione della perfetta comunione che deve esserci nella chiesa, Paolo introduce il capitolo subito successivo con questa frase “Ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza!”, siamo al capitolo 13, il capitolo dell’amore. La via che Paolo vuole mostrare è quella che porta alla vera comunione passando dall’amore…
L’amore è il vincolo, la colla per questa comunione meravigliosa.
La comunione la può creare solo l’amore. 1^ Corinzi 13. L’amore nella Chiesa è un vincolo (Colossesi 3:12-14 – 1^ Timoteo 1: 5-6; Romani 13:8). Se ci pensiamo bene tutti i peccati, l’egoismo, l’invidia, la maldicenza, la critica cattiva, il disordine in generale, i malumori, tutti fatti che distruggono la comunione ecc…. sono essenzialmente il frutto dell’assenza di amore. L’amore è il fine più alto e nobile della vita cristiana, ma l’amore genuino verso Dio e verso il prossimo non nasce e non si sviluppa se non in un terreno adatto.
L’amore, come la comunione, non si inventa.
L’amore è possibile raggiungerlo solo a determinate condizioni. L’amore secondo Dio può manifestarsi, solo ed unicamente, e senza alcuna eccezione, se i credenti hanno – 1^ Timoteo 1: 5-6:
1. Un cuore puro; parla a credenti, a persone che hanno già sperimentato la salvezza quindi un cuore puro in questo caso è un cuore che aspira ad adeguarsi agli scopi puri di Dio (Coloss. 3); un cuore che non è attratto dal mondo ma dalla santità di Dio (1 Giov. 2:15-17). Un cuore diverso non potrà conoscere l’amore di Dio e non potrà donarlo agli altri per realizzare così, la vera comunione – (1Pietro 1:22-23). Il cuore puro è il cuore che sotto l’azione dello S. Santo rifiuta i compromessi.
2. Una buona coscienza; una coscienza che non convive col peso del peccato e per questo è esercitata a discernere tra il bene ed il male. Una coscienza esercitata a compiere il bene secondo la volontà di Dio e non la nostra, ed a fuggire il male, frutto di una ferma conoscenza della Parola di Dio (Colossesi 1:9-10 Fil. 1:9-11). Una buona coscienza sviluppa l’amore cristiano con naturalezza, mentre una cattiva coscienza lo spegne. La buona coscienza è quella che non teme giudizi perché vive sana.
3. Una fede non finta (Galati 5:6). Una fede morta, che non cerca di piacere a Dio, che non si attiva a compiere ciò che è caro a Dio o peggio che vive come se Dio non esistesse, non vedrà Dio operare e non potrà appropriarsi dell’amore di Dio per donarlo intorno a se. Senza la fede è impossibile piacergli (Ebrei 11). La fede viva opera per mezzo dell’amore. È nell’amore per Dio e le sue promesse che la vera fede trova la forza e la determinazione per superare ostacoli e vincere battaglie nel Signore. Una fede finta è una fede che non si nutre della Parola di Dio dalla quale procede e quindi non sperimenta consolazioni e non è fortificata dalle promesse di Dio che vede come cose vaghe lontane dalla propria esperienza…che amore di Dio potrà portare intorno a se?
Cuore puro, buona coscienza, fede sincera; su questo terreno nasce e si sviluppa l’amore vero che legherà tutti i figli di Dio in una comunione secondo Dio. Altre strade non faranno altro che illudere, deludere e riempire di tristezza e rassegnazione. Altre strade non produrranno comunione ma aumenteranno a dismisura il senso critico verso ogni cosa, frutto della propria insoddisfazione, e questo certo non produrrà comunione ma divisione.
Definizione: La chiesa è stretta al suo interno tra i credenti e poi in Cristo e con Dio da dei vincoli che nessuno, se non peccando, può rompere: 1) il vincolo dell’unità e della comunione dei credenti. 2) Il vincolo dell’amore.
11. La Chiesa è ordinata
La Chiesa è ordinata:
– Nell’organizzazione – Tito 1:5-9; Atti 6:2-4/ 1 Pietro 5:1-5; Eb. 13:17.
In questi versetti troviamo che Dio ha delegato la conduzione delle Chiese locali a delle persone che Lui ha scelto le quali renderanno conto delle anime che gli sono state affidate. Questa conduzione non è arbitraria ma completamente sottomessa al Signore, il sommo Pastore. In questi versetti troviamo indicazioni per gli Anziani ma anche per il gregge che essi pascono.
– Nel servizio – 1^ Pietro 4:10; Ef. 4/ 1 Cor. 12/ Rom. 12;
Lo Spirito Santo ha dato dei carismi a ciascuno cosicché nessuno è sfornito di doni spirituali per l’edificazione della Chiesa. Questo rende ogni credente responsabile davanti alla Chiesa dell’esercizio dei propri doni che potranno emergere, e quindi essere riconosciuti e accolti dalla Chiesa, solo a seguito di una personale consacrazione. Quindi, ogni credente ha la responsabilità di consacrarsi e vivere fedelmente la sua nuova condizione nel Signore rendendo alla Chiesa ciò che lo Spirito Santo gli ha donato per servirla.
– Nel radunamento – 1 Co 14:26-40;
In questi versetti abbiano un chiaro spaccato di quelle che erano le riunioni nella Chiesa primitiva. Un radunamento nella semplicità ma nella guida dello Spirito Santo per l’edificazione della Chiesa. Un radunamento lontano anni luce dalle favole che nei secoli successivi sarebbero state aggiunte e che ancora oggi nelle chiese istituzionalizzate vengono praticate. Il radunamento lo vediamo condotto con ordine e sotto l’impulso dello Spirito Santo…perché Dio è un Dio d’ordine. Nel radunamento i canti, i passi, le preghiere, gli insegnamenti devono essere sempre mossi dall’unica motivazione giusta, edificare la Chiesa.
– Nell’insegnamento – Atti 18:24-26; 1^ Tim. 1:3-4; Tito 1:5-16+2:1.
In questi passi troviamo delle situazioni dove l’insegnamento ricevuto da singoli (Apollo) o dalla Chiesa era in alcuni casi parziale ed in altri contaminato da favole e comandamenti umani (Ti 1:14). Queste situazioni avevano creato disordine, turbamento e deviazioni. Lo Spirito Santo manda per mezzo Paolo, Aquila e Priscilla nel caso di Apollo, e Tito e Timoteo per mettere ordine nell’insegnamento della verità e della sana dottrina. A volte alcune imprecisioni possono derivare da poca conoscenza, come nel Caso di Apollo, e come Apollo si dovrebbe reagire, accettando con umiltà le correzioni. Pur essendo un uomo colto ed istruito, Apollo accolse con umiltà e gioia gli insegnamenti che lo avrebbero più chiaramente formato per essere un mezzo potente ed efficace nelle mani di Dio. Altre deviazioni possono venire da falso profetismo, da orgoglio umano, da guadagno ecc…. Queste deviazioni sono perpetrate andando oltre la Parola di Dio entrando nel campo delle favole e delle aggiunte umane che nulla hanno a che vedere con il volere di Dio. La Chiesa aveva bisogno di ordine nell’insegnamento. Un ordine che poteva venire solo dalla verità radicata e poggiata sulla Parola di Dio, così anche oggi, in mezzo al disordine che a volte regna nella dottrina e nella verità, occorre fare ordine affermando la Parola di Dio e solo essa.
Definizione: La Chiesa non è caotica e non è sospinta da una fraintesa guida dello Spirito Santo secondo la quale ognuno fa quello che “sente”. Dio ha costituito un ordine nella Chiesa dando delle guide (Anziani-Diaconi) e dando ad ogni membro dei doni spirituali da mettere al servizio della chiesa per l’utile comune. Non tutti fanno tutto ma ognuno il proprio secondo che lo Spirito ha disposto. Il radunamento similmente è ordinato e finalizzato ad edificare la Chiesa attraverso la lode e l’insegnamento. Anche l’insegnamento è ordinato e strettamente radicato alla Parola di Dio, senza favole ne insegnamenti umani.
12. La Chiesa ha un destino (Apoc. 19:6-10 + capp. 21 e 22)
La Chiesa è ben lungi dall’essere un normale gruppo di persone accomunate da un interesse particolare. La Chiesa è gloriosa; è la sposa di Cristo; è il corpo di Cristo. La Chiesa è qualcosa di trascendente che va molto aldilà di quello che possiamo percepire umanamente. Il destino della Chiesa valica i confini di questo mondo ed entra nell’eternità in una dimensione gloriosa di pace, amore, gioia, e pienezza.
Ricordiamoci di questo quando per superficialità, sciatteria, orgoglio, individualismo ed altro maltrattiamo la Chiesa di Cristo, quando la stanchiamo, la dividiamo, la svalutiamo, la derubiamo dei doni che Dio tramite ciascuno di noi ha dato per l’utile di tutti. Ricordiamoci di quanto gloriosa è la Chiesa di cui abbiamo l’onore ed il privilegio di essere parte per la grazia di Dio e per il sangue di Cristo versato al posto del nostro. Questa casa spirituale e queste persone rinnovate quali siamo tutti quanti abbiamo creduto in Gesù, sono tutto ciò che resterà in eterno…tutti il resto finirà qui su questa terra. Spendiamo la nostra vita per le cose che durano e rendiamo onore e gloria alla Chiesa vivendo.
Definizione: La Chiesa ha un destino glorioso. La perfetta e piena redenzione per vivere nella felicità eterna alla presenza di Dio in una unione perfetta con Lui. Saremo parte di Dio (Giovanni 17:21-23 – 1^ Corinzi 15:35-58 – Efesini 2).
Conclusione
Quanto abbiamo visto in questi dodici punti, è la rappresentazione di quelli che sono i principi basilari che fondano il cristianesimo e dunque la Chiesa di Cristo. Questi sono i principi primitivi e principali che costituiscono la Chiesa. Quando ci rifacciamo alla prima Chiesa, come modello dei semplici ma profondi valori teologici e pratici istituiti da Gesù, senza le sovrastrutture che nei secoli seguenti sono andate soffocandola, non dobbiamo fare altro che tornare ai semplici e chiari valori che troviamo nella Bibbia e che abbiamo accennato in queste riflessioni.
Della Chiesa primitiva non ci interessano le forme che a volte potevano anche essere influenzate e contaminate dai contesti socioculturali e religiosi nelle quali le varie Chiese locali potevano trovarsi, ma ci interessano i valori primitivi che troviamo incontaminati nella Parola di Dio e che attraversano i secoli, i millenni, le culture e le società per arrivare indenni fino a noi. Non ci interessa l’influenza ebraica che, forse, il culto dei nostri fratelli di origine ebraica per contiguità potevano aver introdotto nel modo di radunarsi, né ci interessa l’influenza che la società di Corinto poteva portare all’interno delle chiese di quelle zone. Tutte queste influenze nel tempo sarebbero svanite e ciò che sarebbe rimasto sarebbero stati i valori ed i principi teologici e la sana dottrina che troviamo nella Parola. Noi vogliamo essere legati a questi valori primitivi ma perfettamente attuali senza tradire la Parola di Dio che vogliamo tramandare pura da contaminazioni umane a quelli che ci succederanno.
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