Questa è una domanda importante che merita una risposta solenne!
Qual è l’essere umano che, durante la sua vita non sia stato almeno una volta, preoccupato da questo problema? Ecco, sono molti quelli che, nella loro follia e cecità, hanno risposto affermativamente. Cosa tragica, da quando l’uomo è in rivolta contro Dio, egli non ha mai cessato di accusare il suo Creatore.
Trovatemi amici un crimine, un’ignominia, un’ingiustizia, una guerra, un cataclisma di cui Dio non sia accusato di essere l’autore!
Nei tempi di prosperità, non si crede in Lui, non ci si cura di Lui, ma ci si beffa piuttosto. Coloro che credono ancora in un Essere supremo non pensano minimamente a ricercarlo. La fede dei più è quasi spenta, e anche se non se ne sono ancora completamente sbarazzati, nondimeno Dio è pressoché dimenticato.
Poiché gli sono state costruite delle cattedrali, dei templi, delle cappelle, si pensa di essere più ospitali dell’oste di Betlemme, il quale chiuse la sua porta a quel Dio che il mondo aspettava da tanto tempo.
Oggi, Egli, non è più sulle nostre strade! Credendo di poter trovare l’Iddio-Spirito negli edifici di pietra, folle di uomini e di donne pensano di adempiere il loro dovere verso di Lui, visitandolo quando ciò fa loro comodo…una volta l’anno o alla settimana, seguendo le loro abitudini o le disposizioni di un temperamento più o meno religioso…Però, praticamente, malgrado queste forme esteriori, Dio è dimenticato e non ha che un piccolo posto nel solo tempio che Egli desidera abitare e vuol occupare continuamente, nel nostro cuore.
Ma nel sopraggiungere della malattia, del lutto o di un rovescio di fortuna, ecco che coloro i quali non avevano mai sentito il bisogno di ringraziarLo per i benefici che continuamente ricevevano da Lui, Lo prendono di mira, e mormorano amaramente contro quel Dio che non ha ritenuto di risparmiarli sempre.
Sorgono le difficoltà materiali e la folla di coloro che non hanno mai reso grazie per uno solo dei loro pasti, si leva per maledire quel Dio e bestemmiarlo, accusandolo di impotenza e di cattiveria per non aver assicurato loro il pane quotidiano.
Che una siccità o un uragano annienti o comprometta i raccolti ed ecco tutti quelli che non hanno mai benedetto Dio per la pioggia e per le fertili stagioni accusare senza vergogna il Signore degli elementi, di voler la loro miseria e di compiacersi nel vederli nell’afflizione…
Che una guerra infine si scateni e voi vedrete la moltitudine che non ha mai lodato Dio per gli anni di pace, levare il pugno contro il cielo, rendendo Dio responsabile di tutte le atrocità che gli uomini commettono contro i loro fratelli.
Mescolando il dubbio alle loro accuse, essi esclamano: “se Dio esiste, perché permette tali cose?”. Troppo orgogliosi e troppo negligenti per riconoscere le conseguenze dei loro falli, gli uomini preferiscono lavarsi le mani nell’innocenza e rendere responsabile l’Autore della loro vita. Ah! Se essi lo conoscessero, se essi lo interrogassero, invece di parlare senza comprendere le meraviglie che li superano e che essi non conoscono, metterebbero la mano sulla bocca e si pentirebbero nella polvere e nella cenere.
Se volessero ascoltare, anziché discutere, riceverebbero le risposte dell’Onnipotente e, lungi dal maledire, lo glorificherebbero. Imparerebbero così, nel libro in cui Dio parla, che il Creatore non ha fatto l’uomo per l’infelicità e l’insuccesso, ma per la felicità e la gloria. Confusi, riconoscerebbero che la libertà che Dio aveva loro data creandoli a sua immagine, l’impiegarono per separarsi da Lui e per opporsi alla Sua Volontà Sovrana, privandosi così della gloria di Dio.
Alla luce delle Sacre Scritture e degli avvenimenti, confesserebbero che sul cammino della scienza, nel quale si sono impegnati, camminano verso la rovina e la morte, incapaci di impiegare la loro conoscenza per fare il bene, disposti a servirsene per fare il male, seminando così la desolazione e la distruzione sulle loro vie. E siccome si sono volontariamente privati della sorgente della vita, si vedrebbero perduti per la loro propria colpa.
Allora, Dio potrebbe rivelare loro il fatto più sconvolgente che esista: l’Iddio Santo, l’Iddio Giusto, l’offeso non ha voluto imputare agli uomini i loro falli. Colui che non deve nulla ad alcuno, ma al quale tutte le creature devono tutto, ha accettato, nel suo amore, di prendere su di Sé la responsabilità del peccato. Egli, l’essere senza macchia, ha voluto salvare così l’umanità colpevole…
Lungi dal lasciare la sua creatura separata da Lui a portare da sola il peso del proprio peccato, in un atto di amore più grande di quello della creazione, Dio ha compiuto la redenzione dell’uomo.
Mistero insondabile dell’amore divino! Incarnandosi in Gesù Cristo, Dio stesso discese fra gli uomini, si caricò di tutte le loro sofferenze, prese su di sé tutti i delitti di cui lo si accusava, tutte le iniquità che gli uomini commettono e li espiò sulla croce del Golgota, sotto gli occhi dei veri colpevoli. Così Dio non ritiene l’uomo responsabile del suo peccato, ma bensì del rifiuto della Sua grazia, della ripulsa del Suo amore, rivelato in questa grande salvezza che egli ha compiuto per la sua creatura, mediante il sacrificio della croce. In tal modo Dio è giustificato di tutte le accuse che le sue creature osano lanciare contro di Lui.
Amico, io ti supplico di non parlare alla leggera contro quel Dio, che non solo ti ha dato tutto ma ha dato se stesso per salvarti dalla morte eterna. Evita, ti prego, le facili ma vane conclusioni dell’incredulità e cerca nella Bibbia la risposta al tuo problema.
Non ascoltare coloro che sprezzano le Sacre Scritture con la pretesa di conoscerle, quando invece ben sovente non le hanno mai lette. Non lasciarti convincere da coloro i quali, avendole lette, ti dicono di non averle mai comprese. Ricordati che questo Libro rimane chiuso allo spirito profano ed ai cuori orgogliosi.
Non imitare, soprattutto, coloro che, leggendo la Bibbia, vi scoprono delle verità, ma non vogliono sottomettervisi, preferendo crearsi una propria filosofia che non offre nulla agli altri e che illude loro stessi.
Leggi con uno spirito di preghiera, di perseveranza e di fede.
Ciò che ieri ti faceva ribellare perché non lo capivi, oggi sarà per te motivo di adorazione e di lode.
Gastone Racine