LONDRA – Pianeta addio. La terra morirà nel 2050. Parola del WWF.
Lo sfruttamento delle risorse naturali e il consumismo porteranno l’universo verso la distruzione totale precisamente tra 48 anni. E a giorni l’organizzazione internazionale per l’ambiente renderà nota “l’ora della fine del mondo” attraverso un rapporto sul futuro del pianeta. Il risultato della ricerca viene anticipato sulle pagine del quotidiano britannico The Guardian.
Negli ultimi tre decenni oltre i due terzi del mondo sono stati distrutti dall’azione incosciente dell’uomo. Gli esperti dicono che i mari saranno presto privi di pesci, le foreste completamente distrutte, le risorse d’acqua inquinate o praticamente inesistenti. Uno scenario apocalittico, insomma, che potrebbe presentarsi ai nostri occhi in meno di cinquanta anni.
A questo punto non c’è scelta secondo i responsabili del World Wildlife Fund : è necessario tagliare drasticamente i consumi. Ovviamente non sarebbero solo gli esseri umani a rischio a causa della scarsità di risorse idriche e ossigeno, ma anche 350 specie di mammiferi, uccelli, rettili e pesci.
Forse il WWF ha voluto lanciare solo una provocazione, ma certo, se davvero accadesse quanto dichiarato, io, non mi stupirei affatto.
Leggendo questo articolo su internet, vi devo confessare, ho un po’ tremato; mi è sembrato di leggere le pagine dell’Apocalisse in particolare il cap. 8; solo che tali pagine mai le avevo sentite cosi angosciosamente sovrastarmi; ho sempre immaginato i fatti apocalittici come a fatti lontani, per quanto fossi comunque consapevole che quegli ambientali insieme a tanti altri elementi di natura politica, economica, e religiosa, già dichiarassero abbondantemente, e da tempo, che l’ora “della resa dei conti con Dio” s’avvicinava a grandi passi; ma insomma tra dire: il Signore sta per tornare, e sentire le trombe che lo annunciano, passa una differenza fatta tutta di turbamento tra la gioia ed il timore di incontrarlo.
Ciò che più di tutto, ha colpito la mia attenzione, è stato il fatto che tale notizia, non è stata divulgata da ambienti religiosi apocalittici, ma da una fonte assolutamente laica ed alla quale poco importa di dare o meno credito alle profezie bibliche. Ormai non è più necessario credere a delle profezie bibliche, basta credere ai propri occhi per capire che ciò che Dio, da millenni, sta dicendo è assolutamente vero e spaventosamente preciso.
Oggi più che mai è valido il grido che 2000 anni Gesù, il figlio di Dio, il Salvatore dell’umanità, la speranza dell’umanità, lanciò e che ancora percorre tutta la terra: “Ravvedetevi perché il regno di Dio è vicino”.
Prendete in mano quel benedetto libro che tutti avete in casa….si quello pieno di polvere, la Bibbia, e vi supplico leggetelo, perché la vostra vita è in pericolo eterno di morte.
Conoscete davvero Gesù, e scoprite quale immenso regalo è venuto a fare ad una umanità smarrita e senza scampo, vuota, stanca, misera e disperata.