Ricevere e trasmettere la Parola di Dio

“poiché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la parola di Dio vivente e permanente”.
1Pietro 1:23

La Bibbia è un libro straordinario. Un libro la cui fama non può essere superata da nessun altro libro. La Bibbia è un libro che mi parla personalmente mentre lo leggo e più lo conosco più diviene utile nella mia vita. La Bibbia dovrà diventare parte integrante della mio pensiero se vorrò conoscere davvero i modi e le maniere di Dio.

Spesso le vie di Dio non sono le nostre per cui è fondamentale avere sempre a mente gli insegnamenti della Bibbia se voglio essere in grado di discernere, fra le varie situazioni della vita, qual è la volontà di Dio e quale no.

2Timoteo 3:16-17 Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

Giosuè 1:7-8 Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai. Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai.

Questi due versetti chiariscono in maniera inequivocabile l’importanza assoluta che ha la Parola di Dio nella vita dei nati di nuovo. Non è possibile ipotizzare una vita di fede che faccia a meno della guida della Parola di Dio.

Perché leggere e meditare la Bibbia?

  1. Perché Dio ce lo ordina (De 17:18-19; Gs 1:8; Sl 1; 1^ Pie. 2:2;) – Il pensiero di Dio è il bene per le sue creature per cui qualunque cosa Dio chiede ai suoi è solo e sempre finalizzata a realizzare una benedizione. Forse potremo non comprendere sempre il beneficio che deriva dalla nostra comunione con la Parola di Dio ma sapendo che Dio ci ama e che ci chiede di conoscerLo anche attraverso la lettura e la meditazione della Bibbia, a noi non resta che farlo con la fiducia che un bambino ha verso le richieste del proprio genitore. Passata la fase iniziale, verificando le innegabili benedizioni che riceviamo dalla nostra comunione con Dio attraverso la Sua parola, saremo noi stessi a farlo con gioia e perseveranza.
  2. Per diletto (Salmo 119:47 – Salmo 119: 97) – La Parola di Dio non è un freddo codice civile pieno di regolette più o meno comprensibili che siamo obbligati a rispettare altrimenti ci piomba il castigo. Se vediamo la Bibbia in questo modo non le rendiamo onore e mostriamo di non aver capito quasi nulla di essa. Se è vero che la Bibbia contiene dei comandamenti, o delle norme, che onorano la santità di Dio e nello stesso tempo rappresentano la direzione migliore che possiamo prendere per la nostra vita, pure La Bibbia è prima di tutto una lettera d’amore. La Bibbia è la lettera d’amore che Dio ha scritto all’uomo e contiene profonde consolazioni, decisi incoraggiamenti e saggi insegnamenti che toccano il cuore sincero di chi la legge. Il credente che legge la Bibbia attribuendole il valore corretto molto spesso non leggerà per obbligo ma perché è bello e piacevole farlo. Il salmista trovava grande gioia nella Parola di Dio perché quando lo faceva veniva toccato nel suo intimo ricevendo la pace e le consolazioni di Dio….e chi può rinunciare ad esse?
  3. Perché questo consente a Dio di guidare la ns. vita (Slm 119:105, 130). Noi non sappiamo come condurci correttamente, basta guardare alla moltitudine di errori che commettiamo nelle nostre scelte per capirlo. La Bibbia è una luce che illumina il nostro cammino. La Parola di Dio agisce nel nostro cuore e nella nostra coscienza mettendoci nella condizione di saper distinguere il bene dal male. La Bibbia non è un manuale del saper vivere bene ma istruisce e forma il nostro cuore e la nostra mente a saper vivere in maniera sana, corretta e saggia. Chi può rinunciare ad un bene così grande? Perché improvvisare scelte che poi si riveleranno errate mentre possiamo lasciarci formare dalla Parola per fare scelte corrette?
  4. Perché ci permette di crescere alla statura di Cristo (Lc 6:40; At 4:13) Gesù è il maestro ed il modello da imitare; ma Gesù è anche molto avanti ad un qualsiasi uomo. La Bibbia, nella potenza dello Spirito, è lo strumento che Dio usa per portare degli uomini piccoli ed incapaci di fare qualunque cosa bene ad assomigliare sempre più al loro maestro. La Bibbia eleva l’uomo da una condizione materiale e limitata ad una condizione spirituale ed infinità. La Bibbia ci porta dal livello di creature terrene a quello di creature celesti che hanno ciò coscienza e consapevolezza delle grande cose che appartengono al regno del nostro beato Creatore.
  5. Perché ci consente di aiutare gli altri (2^ Co 1:3-4;) Il mondo è immerso nella sofferenza a causa del peccato. Il peccato è la causa prima di tutto il male del mondo. Molte volte sperimentiamo l’impotenza di aiutare il nostro prossimo perché ci rendiamo conto che non siamo in grado di offrire loro nulla che possa davvero sollevarli dalle disgrazie morali o materiali nelle quali si trovano. Bene, La Bibbia prepara il vero cristiano che si lascia da essa ammaestrare ad essere sempre fonte di consolazione e di speranza perché chi conosce la Bibbia conosce anche il messaggio principale della Bibbia, la buona novella dell’evangelo e della liberazione dal peccato vera ed unica causa di ogni male. Dio consola le sue creature servendosi di quanti si sono lasciati trasformare dalla Sua Parola. In qualsiasi circostanza il vero cristiano, quello che ama la Bibbia, avrà sempre una parola giusta al momento giusto per chiunque, una parola che spesso nascerà dalla profonda conoscenza della Santa Parola di Dio. Talvolta anche il silenzio sarà la cosa giusta di fare difronte a determinate situazioni (Giobbe 2:13). Un silenzio non di indifferenza ma di profonda partecipazione. Dio per mezzo del suo Santo Spirito saprà guidare i Suoi formati nella Sua Parola nel recare un vero aiuto.
  6. Perché ci consente di portare gli altri alla conoscenza della verità (2^ Timoteo 3:14 – 4:1-4) Se noi conosciamo la Parola di Dio, potremo compiere l’opera che Dio anche ci affida di far conoscere agli altri la verità. A coloro che non hanno conosciuto personalmente Gesù come proprio salvatore potremo far conoscere correttamente il messaggio di salvezza della Bibbia; mentre a coloro che hanno già accolto Gesù come personale salvatore potremo far conoscere sempre più le vie di Dio. E’ vero, ci sono persone alle quali Dio ha dato delle capacità spirituali particolari per predicare ed insegnare ed evangelizzare, ma è vero anche che tutti i veri cristiani, quelli che hanno una reale comunione con la Parola di Dio, sapranno parlare agli altri, credenti e non, delle grandi cose di Dio. Ogni credente ha la responsabilità non solo di conoscere la Parola di Dio per il proprio beneficio, ma anche di trasmetterla per il beneficio degli altri.

Conoscere e trasmettere la Parola di Dio può accadere, però, solo a determinate condizioni:

Preghiera
Regolarità
Metodo

Preghiera (Salmo 25:4-5)
Salmi 25:4-5 O SIGNORE, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua verità e ammaestrami; poiché tu sei il Dio della mia salvezza; io spero in te ogni giorno.

La preghiera è l’inizio obbligatorio della meditazione; è la richiesta che facciamo a Dio di aiutarci a ricevere e conservare le verità che leggiamo nella Bibbia.

La Parola di Dio non è ricevuta dai nostri mezzi intellettuali; possiamo forse comprendere dei concetti, ma il senso vero profondo è nascosto alla mente umana:

– Matteo 13:10-13 Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?» Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né comprendono.

– Matteo 16:17 Gesù, replicando, disse: «Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. (Giovanni 16:12-15/ 1^ Corinzi 2:9-10)

Solo lo Spirito Santo può suggerirci la volontà di Dio rivelata nella Bibbia.

La preghiera, quindi, non solo deve essere l’inizio della nostra meditazione, ma anche deve accompagnare la meditazione; non poche volte infatti capiterà di arenarsi su qualche versetto senza riuscire a capire il senso di quello che la Parola ci sta dicendo…la preghiera sarà la nostra risposta; se invocheremo il Signore di illuminarci su quel dato versetto, Lui lo farà.

La preghiera è il filo diretto col Maestro – sarà una bella e proficua esperienza studiare pregando.

Regolarità (Daniele 6:10-11)
Daniele 6:10 Quando Daniele seppe che il decreto era firmato, andò a casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare anche prima.

Daniele aveva un tempo ben preciso che dedicava al suo rapporto personale con Dio. Per ciascuno di noi l’ora migliore per incontrare Dio potrà dipendere dai nostri impegni e doveri, ma è essenziale stabilire una regolarità in questo. Se non stabiliremo quotidianamente un tempo da dedicare a Dio; inevitabilmente non dedicheremo nessun tempo, se non gli avanzi.

La seconda cosa che notiamo a proposito di Daniele, è che aveva scelto un luogo per la sua comunione con Dio, la sua casa. Il luogo ideale è un luogo tranquillo, dove possiamo stare soli e senza distrazioni. Gesù andava sul monte a pregare; molte volte lo faceva in piena notte, che non sta ad indicare un ora in cui farlo, ma l’assoluta solitudine della notte, mentre i discepoli dormivano Matteo 14:23 Dopo aver congedato la folla, si ritirò in disparte sul monte a pregare. E, venuta la sera, se ne stava lassù tutto solo.

La regolarità ci sarà di grande aiuto per memorizzare la Parola di Dio, fatto indispensabile per un ottimo studio.

Metodo
Molti credenti si lamentano che nonostante leggano la Bibbia non ne riescono a trarre alcun messaggio. Questo avviene perché non sanno leggerla ed hanno bisogno di un metodo semplice che li guidi in questo lavoro.

Se vogliamo trarre vantaggio dalla lettura, dovremmo non solo leggere, ma capire ciò che stiamo leggendo e successivamente applicarlo al nostro caso.

Per capire il brano, e necessario leggerlo lentamente, attentamente e correttamente, facendo attenzione anche alla punteggiatura, e cercare il significato di ogni singola parola; possiamo aiutarci con un vocabolario e con un buon dizionario biblico.

Una volta compreso il significato delle parole stesse dovremmo seguire un semplice metodo per aiutarci a riflettere su ciò che abbiamo appena letto.

Non esiste un metodo per eccellenza, ed ognuno potrà in seguito cercarne uno proprio; ma il metodo che vedremo sarà senz’altro utile per tirare fuori dal testo alcune riflessioni che ad una lettura superficiale resterebbero nascoste.

Un qualunque metodo deve  comunque contenere i tre passaggi indispensabili per comprendere un qualsiasi passo della Bibbia: OsservazioneInterpretazioneApplicazione

Metodo standard
Dopo aver pregato e dopo la lettura del brano ed averne compreso il significato letterale, parola per parola (osservazione), scrivete le vostre risposte e reazioni ai seguenti punti:

1. Titolo: (interpretazione)
Metti un titolo, usando due o tre parole, al brano che hai appena letto. Fa sì che il titolo contenga il pensiero principale del brano o indichi in una parola ciò che ha colpito la tua attenzione. Il titolo dovrà essere la massima sintesi della riflessione che farai. In qualsiasi momento ricorderai il titolo, ricorderai anche la riflessione.
2. Cosa ti sembra risalti di più: (osservazione/interpretazione) (o nel caso di riflessione su un unico versetto: cosa ti colpisce di più in quel versetto): rifletti sul testo in preghiera e fai delle osservazioni, delle deduzioni, dei collegamenti e trova degli insegnamenti.
3. Applicazione: Scrivi cosa ti ha trasmesso il brano relativamente a ciò che vuole Dio da te. Nel fare questo non usare le parole dei versetti ma sforzati di scriverlo a parole tue in modo che i concetti possano essere davvero assimilati e possano essere anche trasmessi non sotto forma di riassunto dei versetti letti.
4. Preghiera: prega all’inizio, durante, ed alla fine ringrazia.

Esempio esercizio:
Testo Base: Matteo 8:14/15: Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva in letto con la febbre; ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò. Ella si alzò e si mise a servirlo.

A: Titolo (interpretazione): “Dov’è Gesù c’è guarigione
B: Cosa ti colpisce di più (osservazione/interpretazione): 1) Gesù vede le sofferenze degli uomini; 2) se Pietro non invitava Gesù a casa la suocera non sarebbe stata sanata; 3) Gesù “toccò”; 4) guarigione immediata; 5) appena guarita la prima cosa che fece fu servire Gesù;
C: Applicazione: Se facciamo entrare Gesù nella nostra vita Lui ci sanerà da tutte le nostre infermità, ci rimetterà in piedi ma non per continuare la nostra vita come se non lo avessimo mai incontrato e Lui non ci avesse mai toccato e guarito, ma per metterci al Suo servizio.
D: Preghiera: Ringrazia il Signore per quello che ti ha concesso di comprendere e perché ciò che hai compreso rimanga nel tuo cuore e non faccia la fine del seme portato via da Satana (Mt. 13).

Bene, adesso provate ad applicare questo metodo semplice nelle vostre letture e meditazioni quotidiane e scoprirete quanto beneficio spirituale riceverete.

Buon studio!

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